Dopo 37 mesi di trattative è arrivato l'accordo per quadri, impiegati ed operai della tv pubblica. E' una svolta per l'azienda che ha concesso anche aumenti una tantum. Ora si aspetta che il direttore generale tracci il nuovo percorso che porterà a esodi per 600 persone di cui 100 giornalisti
Dopo 37 mesi di trattative è stato siglato ieri notte il nuovo contratto per quadri, impiegati ed operai dipendenti della Rai. Si tratta di una svolta per l’azienda che ora si avvia verso un nuovo piano industriale che sarà presentato dal direttore generale Luigi Gubitosi al cda subito dopo le elezioni. Nel piano, oltre alla rivisitazione completa della struttura aziendale, sono previsti esodi per 600 persone di cui 100 tra i giornalisti.
Intanto, i punti salienti del contratto siglato ieri prevedono, nella parte normativa, una completa rivisitazione del cosiddetto “mercato del lavoro“, con l’adozione per il futuro dei contratti di apprendistato “professionalizzante”, quindi l’ottimizzazione dell’utilizzo del personale interno attraverso la flessibilità di alcune figure professionali. Saranno poi ridotti drasticamente gli appalti esterni attraverso l’adozione di nuovi modelli produttivi con relativo abbattimento dei costi di produzione.
Sul fronte economico, l’azienda ha concesso una una tantum di 2400 euro livello medio a copertura per il triennio 2010-2012, quindi 1180 euro parametrati “a parziale recupero dei premi di produzione che non sono stati corrisposti nel 2011”. Per la prima volta, poi, viene riconosciuto un piccolo aumento anche per il personale a tempo determinato, con una “una tantum” di 1800 euro. Per il personale a tempo indeterminato, l’aumento in busta paga sarà di 90 euro medie con decorrenza aprile 2013 ed ulteriori 40 euro livello medio con decorrenza novembre 2013.
Soddisfatti i sindacati interni all’azienda per un contratto che rilancia la produzione interna, valorizza i dipendenti a tempo indeterminato e determinato dei Centri di Produzione e delle sedi regionali, “con un adeguato recupero salariale atteso da anni”. Adesso la parola passa all’azienda e al piano industriale di Gubitosi.