La posizione di Giorgia Meloni su scuola ed università. “Per l’istruzione, in termini di spesa, siamo nella media europea, il problema è che la scuola italiana è stata concepita come stiva e non come risorsa”
Servizio Pubblico - 8 Febbraio 2013
Servizio Pubblico, Meloni: “Diritti schiacciati”
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- 12:21 - Italia-Cina, Meloni 'promuove' missione: cosa ha detto a Xi sulla Russia
Pechino, 30 lug. (Adnkronos) - (dall'inviata Ileana Sciarra) - “Un confronto franco, trasparente, rispettoso” con quello che “rimane un interlocutore indispensabile”. All’indomani del bilaterale di 90 minuti con Xi Jinping, ‘piatto’ forte della missione in Cina, la premier Giorgia Meloni incontra la stampa italiana per tracciare un bilancio dei faccia a faccia con i massimi vertici del Gigante asiatico. Fuori la pioggia batte incessante, nell’elegante hotel Regent lo staff della presidente entra in frizione con i servizi segreti cinesi, rigidissimi con cronisti, cameraman e fotografi assiepati dietro i cordoni rossi. Meloni arriva sorridente, si dice “molto soddisfatta” della missione che per la prima volta l’ha condotta in Cina e rivendica la scelta, assunta nel dicembre scorso e ancora indigesta al governo di Pechino, di abbandonare la via della Seta.
La presidente del Consiglio ‘vede’ nel Piano d’azione triennale firmato in questi giorni un’opportunità per riequilibrare i rapporti con il Dragone: “Nessuna giravolta” ma “coerenza”, replica alle accuse mosse da Giuseppe Conte, l’uomo che nel 2019 decise di far entrare Roma nella Belt and Road Initiative, unico Paese del G7 ad aver optato per l’ingresso nel progetto faraonico e miliardario deciso da Xi. A cui, assicura Meloni rispondendo alle domande dei cronisti, ha posto con chiarezza la questione del sostegno militare e politico della Cina alla Russia, sollevato con forza da Nato e Ue, "provando a ragionare” con il presidente della Repubblica cinese “su quali siano gli interessi che ciascuno ha. Io penso che la Cina non abbia alcuna convenienza in questa fase a sostenere la capacità industriale russa”. Mentre potrebbe fare la differenza per approdare finalmente a una “pace giusta”: "Spero che ci si renda conto che questa nazione può giocare veramente un ruolo dirimente – sottolinea Meloni-. Il Presidente Xi diceva ieri che la Cina lavora sempre per la convivenza pacifica tra i popoli, ecco mi piacerebbe che si facessero dei passi in questo senso".
Con i cronisti la premier si sofferma anche sulla situazione in Libano, con gli attacchi dei droni israeliani in risposta al razzo che, sabato scorso, ha ucciso 12 bambini e ragazzi e ferito altre 29 persone a Majdal Shams, nelle Alture del Golan. "Sono molto preoccupata per quello che sta accadendo – ammette - per il rischio di una escalation regionale, proprio mentre sembrava che ci potessero essere degli spiragli”. “Ogni volta che ci sembra di essere un po' più vicini all'ipotesi di un cessato il fuoco accade qualcosa. Significa che ci sono diversi soggetti regionali che puntano a un'escalation” e a “costringere Israele a una reazione. Lo dico anche per invitare Israele a non cadere in questa trappola", rimarca Meloni spiegando di essere in contratto con gli Alleati e sottolineando come, anche sulla crisi in Medio Oriente, la Cina “può essere un interlocutore molto importante: sapete dei rapporti solidi che esistono con Teheran, con Riad ", osserva. Con Xi, Meloni ha parlato anche della polveriera in Medio Oriente. Tra i due, racconta chi ha assistito all’incontro, è subito scattata sintonia, “una certa empatia”, evidente anche dagli scatti che hanno immortalato la passeggiata lungo i viali alberati dei giardini della Diaoyutai State House, ma già chiara nel primo faccia a faccia a margine del G20 di Bali, avvenuto tuttavia ben prima che si consumasse lo strappo sulla Bri. Una frattura che Meloni è convinta di poter ricomporre.
Quanto alla situazione interna, sul fronte europeo la premier conferma i contatti con la presidente Ursula von der Leyen per la composizione della Commissione che nascerà: “non ho fatto i nomi, c’è tempo fino al 30 agosto”, dice spiegando che sarà necessaria una valutazione in maggioranza sul nome da mettere sul tavolo europeo in quota Italia. “Me ne occuperò al mio rientro”, assicura, negando frizioni con la Ue o un deterioramento dei rapporti. Anche la lettera indirizzata a von der Leyen sul Rapporto sullo stato di diritto, chiarisce, non era “una risposta alla Commissione Europea o a un momento di frizione” con i vertici Ue, ma “una riflessione comune sulla strumentalizzazione che è stata fatta di un documento tecnico nel quale mi corre l'obbligo di ricordare che gli accenti critici non sono della Commissione Europea". Restando sul tema, la presidente del Consiglio chiarisce che sulle nomine" Rai "bisognerà procedere” nelle “prossime settimane”.
Qualcuno, nei 20 minuti in cui si snoda il punto stampa, chiede anche se sia vera l’ipotesi di privatizzare viale Mazzini, “non so da dove nasca”, ma “delle ricostruzioni che ho letto confermo di non aver bisogno di TeleMeloni” assicura la presidente del Consiglio. Quanto a un’eventuale riforma della governance, “io sono assolutamente laica: non è una riforma che ho fatto io, non l'ho neanche particolarmente difesa, quindi se quelli che l'hanno scritta oggi dicono che è pessima, possiamo parlarne...". C’è anche il tempo per una domanda sopra le righe, a cui la premier risponde divertita. Il piatto migliore gustato in questi giorni? “Il salmone” ma "anche gli spaghetti, però non so bene" che nome abbiano "quelli col brodo", aggiunge mimando con la mano il gesto della forchetta. Dunque va via con lo staff al seguito e la piccola Ginevra ad aprirle la strada.
Meloni sale a bordo di una Dongfen d’epoca per raggiungere il volo che la condurrà a Shanghai, dove domani incontrerà il segretario del Comitato municipale del Partito comunista cinese, Chen Jining. L'imponente vettura nera, con bandierine cinesi in bella vista, é molto diffusa nel Dragone e nota per essere nata nel 1969 per volontà di Mao Zedong come 'fabbrica numero Due' a Wuhan, nella provincia dello Hubei. Della Dongfeng, che in italiano si traduce in un suggestivo 'vento dell'est', si parla da un po' anche in Italia, perché circolano con forza rumors di una fabbrica da 100 mila veicoli all'anno pronta a mettere radici nel nostro Paese. Ma se l’ipotesi si verificherà, complice la missione di Meloni da Xi, non è possibile dirlo già oggi. Con i vertici cinesi "ci siamo limitati a definire accordi di cornice -dice Meloni riguardo all’accordo stretto sulle auto elettriche -, poi non sta a noi entrare nel merito delle singole intese che si possono sviluppare, dei singoli investimenti che si possono fare”. Intanto, approdata a Shanghai, la premier posta sui social una foto che la ritrae con Ginevra al suo arrivo all’aeroporto di Pechino, all’inizio dell’importante missione in Cina, quando insieme, per mano, hanno sceso le scalette dell’aereo. “Ovunque, insieme. Ti amo topolina mia”, scrive la presidente del Consiglio nel post che accompagna lo scatto.
- 12:18 - Fine vita: morta in Svizzera donna malata da anni di sclerosi multipla
Milano, 30 lug. (Adnkronos) - Ines (nome di fantasia), la 51enne lombarda, affetta da quasi vent’anni da sclerosi multipla, è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l'associazione Luca Coscioni.
La donna è stata accompagnata da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, iscritti a 'Soccorso civile', l’associazione che fornisce l’assistenza alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e responsabile legale Marco Cappato.
L’azienda sanitaria locale, alla quale la donna aveva inviato lo scorso maggio la richiesta per poter accedere al suicidio medicalmente assistito, reso legale in Italia dalla sentenza 242 del 2019 (sul caso Cappato-Antoniani), a oggi non ha ancora trasmesso la relazione finale e il parere del comitato etico.
- 12:16 - Ue: Fratoianni, 'da Meloni parole fuori luogo, non c'è nessun complotto'
Roma, 30 lug. (Adnkronos) - "Che nel nostro Paese sia in corso un’involuzione nel rispetto dei diritti dei cittadini, che l’attuale governo prediliga forzare in senso autoritario le Istituzioni, che la libertà di stampa sia messa a dura prova quotidianamente, che ci sia stata l’occupazione del servizio pubblico radiotv da parte della destra e con esiti disastrosi per quanto riguarda ascolti ed autorevolezza, sono fatti non certo opinioni e sono sotto gli occhi di tutti i cittadini italiani". Così Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.
"È per questi motivi che le esternazioni della presidente del consiglio dalla Cina mi appaiono completamente fuori luogo: non c’è nessun complotto in corso, nei Paesi democratici come i Paesi Ue esistono delle verifiche su quanto viene compiuto e su quanto viene denunciato. Che poi i giornali di proprietà dei partiti di destra - conclude il leader di SI - stiano montando la bufala del complotto dei giornalisti 'rossi' che intendono vendicarsi con Palazzo Chigi, al limite, è proprio la conferma dei tristi tempi che corre la nostra democrazia".
- 12:12 - Ue: P.De Luca, 'da Meloni ancora attacchi scomposti a stampa'
Roma, 30 lug. (Adnkronos) - "Meloni da Pechino attacca in modo scomposto la stampa dimostrando che i rilievi contenuti nel report sullo stato di diritto sono tutto tranne che infondati. Il report, come tutti i rapporti elaborati dalla Commissione, si basa su fonti oggettive e segue una metodologia consolidata. Non c'è nessun complotto né nell'elaborazione né nella sua lettura e analisi. Bisognerebbe seguire le indicazioni ricevute invece di continuare con reazioni che mal si conciliano con il ruolo che è chiamata a svolgere: non più la leader dell'opposizione ma la presidente del consiglio di uno dei paesi fondatori dell'Ue". Lo scrive Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione politiche europee alla Camera.
- 12:04 - Ue: Floridia (M5s), 'Meloni attacca giornalisti, come sempre colpa è di qualcun altro'
Roma, 30 lug (Adnkronos) - "Chiamata a rispondere sui richiami che arrivano dall'Europa in materia di libertà di informazione in Italia, cosa fa Giorgia Meloni da Pechino? Attacca i giornalisti del Fatto Quotidiano, di Repubblica e del Domani che strumentalizzerebbero il rapporto". Lo scrive sui social la senatrice del M5s Barbara Floridia, presidente della Vigilanza Rai.
"Quindi se c'è un problema di libertà di stampa in Italia è per via è dei giornali che muovono critiche al governo? Come sempre poi la colpa di tutto è di qualcun altro: i governi precedenti, i giornalisti cattivi, eccetera eccetera. Quanto ancora dovremo aspettare per avere una risposta nel merito di quanto ci contesta l'Europa su indipendenza dei media, querele temerarie, governance #Rai?", aggiunge Floridia.
- 12:01 - Autonomia: Ricci (Pd), 'valore unità nazionale sentito da tutto Paese'
Roma, 30 lug. (Adnkronos) - "Gli italiani, non solo quelli residenti al Sud, non sono d'accordo a suddividere l'Italia in 20 baracconi amministrativi che andrebbero a dividere il Paese in un momento in cui ha più bisogno di essere ricucito. Non bisogna pensare che la questione dell'autonomia differenziata riguardi solo il Sud". Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un intervento durante il programma del mattino di la7, L'Aria che tira.
"Ho letto, giorni fa, un'intervista in cui un cittadino dichiarava di aver firmato per il referendum sull'autonomia perché si sente italiano. In poche ore si sono raggiunte le 250mila firme on line per chiedere il referendum. Questo ci dice che il valore dell'unità d'Italia è fortemente sentito in tutto il Paese. E sarà un tema col quale, nel prossimo autunno, la destra di governo dovrà fare i conti".
- 11:48 - C.sinistra: Borghi (Iv), 'aprire cantiere con chi ha idee e volontà di confronto'
Roma, 30 lug. (Adnkronos) - “Dobbiamo aprire un cantiere con chi ci sta, con chi ha idee e con chi ha voglia di confrontarsi, in vista di un dialogo per trovare insieme le strade, le risposte e le iniziative della stagione nuova che abbiamo aperto”. Lo scrive il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, in un intervento su Linkiesta.
“La costruzione di un’alternativa di governo si basa su alcuni elementi strutturali. Il primo è la velocità dell’intuizione del momento. E, su questo, Matteo Renzi ha impresso il ritmo di marcia, e il senso della direzione, con la vitalità e la capacità che gli è propria, e che gli viene riconosciuta anche dai più accaniti detrattori. Il secondo – aggiunge il senatore Iv - è la traduzione sul piano dell’azione politica della proposta. Ed è su questo terreno che ci si deve esercitare, per consentire l’effettiva nascita di una coalizione di governo, che sappia stare al governo con la testa di chi sa che vuole governare”.
“Forse, recuperando visione, ambizione e coraggio e trasferendo su queste caratteristiche l’impianto riformista per affrontare e vincere le sfide tremende dell’era del capitalismo digitale, torneremo a parlare a quel cinquantuno per cento di elettori che è rimasto a casa nei due giorni elettorali delle elezioni europee, e che continua puntualmente a gonfiare le vele dell’astensionismo forse perché in cerca di questo, che ancora non trova”, conclude Borghi.
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