In Lombardia i centristi sdoganano il voto disgiunto e sono pronti a sostenere Umberto Ambrosoli per evitare che a vincere sia Maroni. A farne le spese, in termini di consensi elettorali, è il terzo candidato, l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Dopo l’endorsement della capolista montiana alla Camera in Lombardia Ilaria Borletti Buitoni, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia Umberto Ambrosoli incassa il sostegno di altri centristi, che lanciano un appello al voto disgiunto in Regione.
Tra i montiani sostenitori del Centro popolare lombardo in coalizione con Ambrosoli Lorenzo Dellai, capolista della lista Monti alla Camera in Trentino, e i candidati alle elezioni politiche Alessandro Sancino, Gregorio Gitti, Milena Santerini ed Emanuela Baio. “Votare Ambrosoli alle elezioni regionali in Lombardia e Monti a Senato e Camera è un atto di coraggio – ha sottolineato Dellai durante la presentazione delle liste del Cpl a Milano -, che va nell’ interesse di tutta la Lombardia. Si tratta di una scelta coerente con le nostre idee – ha proseguito -, perchè è il momento di voltare pagina”. All’appoggio dei centristi Ambrosoli ha risposto con un messaggio video proiettato durante la presentazione delle liste. “E’ il momento di rigenerare la classe politica – ha spiegato -, e il ruolo del Centro popolare lombardo è importante per un elettorato moderato che chiede punti di riferimento”. Fa parte del gruppo politico anche il candidato dell’Udc alla presidenza della Regione Lombardia alla scorsa tornata elettorale Savino Pezzotta. “Monti ha sbagliato ad appoggiare Albertini – ha concluso Pezzotta -, perchè Albertini è un candidato a perdere e il voto disgiunto è una necessità per la Lombardia e per l’Italia”.
A stretto giro la presa di posizione di Silvio Berlusconi: “Il voto disgiunto in Lombardia, idea che sembra prendere piede fra i montiani, è una contraddizione in termini, un controsenso”. Il Cavaliere ha espresso la spreanza che gli elettori “abbiamo più buon senso”. Ma anche Mario Monti si prepara a sbarrare la strada all’eventualità di un voto disgiunto in Lombardia. Il premier uscente, riferisce chi lo ha sentito al telefono, è irritato per l’apertura al candidato del Pd, Ambrosoli, arrivata da alcuni esponenti della sua lista: “Il voto disgiunto danneggia anche me”, lascia filtrare il professore.