Cronaca

Falsi invalidi, meccanico in Svizzera da 2500 euro incassava pensione in Italia

La Guardia di finanza di Gaggiolo (Varese) ha scoperto cinque truffatori che intascavano gli assegni di invalidità non avendone diritto. A Busto Arsizio una finta cieca lavorava in un laboratorio e aveva anche un lavoro da centralinista grazia alla sua disabilità. E' stata filmata mentre indicava ai clienti dove firmare sulle ricette

In Svizzera guadagnava 2500 euro al mese lavorando come meccanico di precisione mentre in Italia incassava regolarmente una pensione di invalidità da 1300 euro. A poche decine di chilometri di distanza, il magazziniere di un’azienda di Daverio (Varese), oltre a passare le giornate guidando il muletto, preparando ordini e spedizioni, a fine mese incassava un assegno di invalidità da 2000 euro, perché riconosciuto totalmente inabile al lavoro. Queste, in sintesi, le storie di due dei cinque falsi invalidi pizzicati nelle scorse ore dagli uomini della Guardia di finanza del Gaggiolo (Varese) che, coordinati dalla Procura e con la collaborazione dell’Inps, hanno scoperto e denunciato cinque persone che percepivano regolarmente assegni di invalidità e di accompagnamento pur conducendo una vita normale e autonoma.

Oltre al frontaliere invalido al 100% e al magazziniere inabile, i militari della finanza si sono imbattuti anche nella vicenda di una donna di Busto Arsizio, finta cieca. Assunta come centralinista “grazie” alla sua disabilità, per cui percepiva anche un assegno di accompagnamento da 900 euro al mese, è stata filmata mentre usciva di casa da sola a piedi o in bicicletta e andava al lavoro autonomamente. La stessa donna, oltre a godere di un posto di lavoro “protetto” è risultata anche essere rappresentante legale di un centro analisi di cui è socia e dove svolge l’attività di amministrazione, anche a contatto con il pubblico. I finanzieri l’hanno immortalata mentre sbrigava normali attività allo sportello, mentre scriveva ed indicava ai clienti dove firmare sulle ricette mediche.

L’operazione delle fiamme gialle ha permesso di recuperare complessivamente 280 mila euro indebitamente ricevuti negli ultimi anni dai cinque falsi invalidi, tutti denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato. L’indagine non si ferma qui: sono al vaglio ulteriori posizioni sospette. Nel mirino degli inquirenti anche il ruolo di alcuni professionisti che nel corso degli anni hanno attestato le false infermità.

Sono oltre 3.400 i falsi invalidi e i falsi poveri smascherati dalla Guardia di Finanza in tutta Italia dall’inizio dell’anno. Mentre il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma ha scoperto 418 italiani residenti all’estero che percepivano indebitamente l’assegno sociale di povertà. I truffatori sono stati tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria e oltre ai 9 milioni di euro di cui si cerca il recupero, altri 2,5 milioni saranno risparmiati ogni anno dall’Inps. Il fenomeno dei falsi invalidi viene monitorato con crescente attenzione, solo nei primi sei mesi dell’anno scorso l’attività delle Fiamme Gialle ha portato alla scoperta e alla denuncia di 1.844 falsi poveri e 1.565 falsi invalidi, costati alle casse dello Stato oltre 60 milioni di euro. Per limitare i danni nell’ultima legge di stabilità è stata imposta un’ulteriore stretta attraverso mezzo milione di nuove verifiche straordinarie in tre anni.