Media & Regime

In fuga da Sanremo? C’è la Signora in Giallo

In questi tempi televisivi di ferro, quando inciampi nella campagna elettorale per ogni dove e ti prepari al tormentone Sanremo, c’è una qualche possibilità di fuga? Sì. La prima possibilità è freudiana, nel senso che coinvolge la memoria, il senso del tempo e una qualche interpretazione dei sogni. Parliamo di Don Matteo (o anche a Un passo dal Cielo, fa lo stesso), con Terence Hill, al secolo Mario Girotti, 74 anni, esordiente nel cinema italiano a 12 anni. È un po’ camolato, rughe in linea con l’età, occhi azzurri di gioventù. La quale gioventù si può afferrare, in contemporanea, sulle reti Mediaset. Lì, c’è un Terence Hill di 40 anni fa che sparava cazzottoni, ma – altro colpetto al telecomando – riecco Don Matteo che spara predicozzi. Il gioco può continuare per tutta la sera, delirando faustianamente.

La seconda fuga è meno mitica e sempre di repliche si tratta. Dalle bovare australiane McLeod alla indistruttibile (neanche Katrina) Casa nella Prateria, da Derrick a Cordier, da ER medici in prima linea a Doctor House e Grey’s Anatomy. La fuga con i camici bianchi è vivamente sconsigliata. Uno studio ha dimostrato: uno, che sono in circolazioneun paio di generazioni di pericolosi ipocondriaci e, due, altrettante di maniaci della medicina fai-da-te. Ma c’è una terza via, quella cinefila, molto meno pericolosa. La regina del genere è senza dubbio la Signora in Giallo. Angela Lansbury vale una pagina intera dell’enciclopedia dello Spettacolo. Giovane prostituta violata da Spencer Tracy-Hyde, giovane amante di Charles Boyer in Angoscia, giovane Anna d’Austria nei Tre Moschettieri di George Sidney del 1948, ha calcato le scene per una vita. Jessica Fletcher, la copia a colori di Miss Marple, ci tiene compagnia dal 1984, è una costante come le previsioni del tempo, con una grande differenza: che il tempo è variabile, mentre qui si sa in partenza che l’assassino è la “guest star” di turno, altrimenti perché l’avrebbero scomodata? Ultima, la fuga cinofila, di gran moda, capofila Rex (Lassie rantola).

Attorno al cane fioriscono aneddoti e leggende. Che sappia rispondere al telefono, è falso. Che i Rex siano due, uno d’azione e l’altro per i primi piani con l’occhio umido, è invece vero. Li distingue solo Vittoria Brambilla, è la sua specialità. Per par condicio, Rex verrà sospeso. Tutti i politici hanno scoperto la pet therapy (da qualche giorno Monti sbaciucchia un cagnetto bianco). Se qualcuno si portasse in braccio un lupo alsaziano, sarebbe nettamente favorito.

Il Fatto Quotidiano, 9 Febbraio 2013