“Frodi, corruzione, malasanità, grave imprudenza nella stipulazione di contratti di finanza derivata, abusi nella gestione del personale, indebito rimborso di spese legali e omessa riscossione di imposte”. E’ lo scenario italiano “già noto” fotografato in un dossier messo a punto dalla procura generale della Corte dei Conti, che ha riportato le peggiori iniziative dei procuratori regionali nell’ultimo anno. Sprechi e frodi che, secondo la Corte, nel 2012 “hanno comportato un pregiudizio economico che in base a un calcolo necessariamente provvisorio si valuta in oltre 293,632 milioni di euro”.
Gli episodi di danni alla pubblica amministrazione citati nel documento riguardano il Paese intero, dal mastro d’asilo marchigiano che mette in tasca alimenti destinati invece ai piccoli della scuola materna al ponte di Venezia ‘scivoloso’ dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava, per il quale la Corte dei Conti ha riscontrato “comportamenti colpevoli del progettista e del direttore dei lavori”. Tanti scivoloni per i turisti e un danno all’erario di 3,467 milioni di euro. Il rapporto sottolinea inoltre che erano già stati spesi 38,6 milioni per la realizzazione del nuovo palazzo del cinema al Lido di Venezia prima che i lavori venissero abbandonati a causa della scoperta di rifiuti di amianto nel sottosuolo.
Sprechi che non mancano neanche in Sardegna. E’ qui che la Corte segnala l’acquisto di imbarcazioni poi rimaste ormeggiate “essendo carente il personale per la conduzione dei mezzi”. Spostandosi a Genova, il rapporto denuncia invece “danno ambientale e culturale” per la realizzazione, interrotta per intervento dell’autorità giudiziaria, di un parcheggio interrato multilivello nel Giardino dell’Acquasola, “un parco di interesse storico e artistico”. Il tentativo di realizzare il parcheggio, come ricorda il dossier, è costato l’inutile abbattimento di molti alberi secolari.
Un’altra vicenda riguarda un giro di mazzette nelle camere mortuarie degli ospedali di Milano. Alcuni infermieri in servizio presso diversi ospedali pubblici della città, spiega il documento, erano indagati a vario titolo per corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e associazione a delinquere “in ragione di un esteso ed organizzato fenomeno di corruttela presso le camere mortuarie dei nosocomi di Milano ad opera degli infermieri addetti e degli operatori delle imprese di servizi funebri”. Con l’obiettivo della “spartizione del mercato delle salme attraverso la compiacente e retribuita collaborazione dei dipendenti dell’ospedale (pagati per ogni segnalazione effettuata ovvero incaricati della vestizione delle salme)”.
A Firenze il dossier segnala danni al Comune per circa 50 milioni di euro derivanti dalla “contrattazione decentrata in materia di pubblico impiego”. I danni, secondo il rapporto, riguardano “errata costituzione del fondo per retribuzioni accessorie”, “indebita erogazione di indennità” e “corresponsione di premi a pioggia in dispregio dei legittimi criteri di selezione”. In Emilia Romagna è invece finito sotto i riflettori della Corte un caso di palazzi acquistati e mai utilizzati. Si tratta dell’ufficio Inail distaccato di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. I danni per sovra-prezzo e sovra-dimensionamento ammontano secondo il documento a 3,3 milioni.
Il dossier risparmia ben poche regioni italiane. Le vertenze in corso di istruttoria, per quanto riguarda l’Abruzzo, riguardano soprattutto i contributi per i lavori a seguito del terremoto del 2009, ma ci sono anche casi di “mancata riscossione di contravvenzioni al codice della strada da parte di diversi Comuni” grazie ad “amicizie” tra multati e funzionari pubblici. In Campania, invece, un danno di circa 43 milioni di euro riguarda la gestione del contratto per la bonifica e lo stoccaggio dei rifiuti nel litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano. E in Sardegna la Corte segnala il caso di un tecnico comunale che affidava lavori a un’impresa in cambio di opere per la propria abitazione. Sotto la lente della Corte c’è anche la Sicilia, per “presunti illeciti nella nomina di consulenti, per danni legati a dismissioni del patrimonio immobiliare e per l’assunzione di soggetti sprovvisti dei prescritti titoli professionali”.