Come nel 2006 i 12 deputati e i 6 senatori eletti in Europa, America, Oceania, Africa e Asia dagli italiani residenti all’estero possono spostare gli equilibri del potere nazionale. E di nuovo le liste sono piene di improponibili
La passione per i concorsi di bellezza, nelle liste di Mario Monti, ormai è diventata un vizio. Se in Italia Scelta Civica candida la prima vincitrice di Miss Padania, nella circoscrizione estero ecco che troviamo Angela Rosaria Nissoli Fitzgerald, per gli amici Fucsia: tra i suoi meriti c’è quello di essere “una grande organizzatrice di eventi di successo” come Miss Italia Usa. È anche con questa bergamasca trapiantata nel New England che si decideranno le prossime elezioni.
Come nel 2006 i 12 deputati e i 6 senatori eletti in Europa, America, Oceania, Africa e Asia dagli italiani residenti all’estero possono spostare gli equilibri del potere nazionale. E anche questa volta non è da escludere che ci siano sorprese. Chi si prepara a emulare le gloriose gesta del senatore Luigi Pallaro, che il 24 gennaio del 2008 decise di restarsene a Buenos Aires e contrbuì alla caduta del governo Prodi? Prendiamo per esempio il caso di Joe Cossari, che vanta il titolo di Cavaliere. Sessantasei anni, a nove è partito da Borgia, Cosenza, per Melbourne dove è diventato sindaco di due municipalità. Ora è candidato con la lista Monti, ma sul suo sito campeggiano ancora le foto dell’altro ieri, quando era responsabile australiano del Pdl. E perfino nella lettera che ha spedito a Monti per ricordargli le questioni più urgenti per gli italiani all’estero, ha tenuto a firmarsi “Joe Cossari – Centro Destra”.
L’Udc Augusto Sorriso, invece, ha alle spalle vent’anni di candidature invano. Il suo curriculum lo prendiamo da Sicilia24ore: nel ’94, quando ancora viveva a Licata, prova con la lista civica Sos, nel 2006 ritenta con Forza Italia, due anni dopo con il Pdl, ora con Monti. Sempre con il professore, Ubaldo Vinci. Fa un po’ sorridere la sua piattaforma elettorale: prima elenca “Il programma di Ubaldo Vinci” (al settimo punto, “strutture per anziani adatte alle esigenze culturali della collettività italiana: personale di lingua italiana, cucina italiana, canali TV italiani”) e poi “il programma di Mario Monti”. Chi vincerà?
Ancora: il siciliano Ugo Di Martino. Francesco Forgione, ex presidente della commissione antimafia, lo ricorda per i legami con Marcello Dell’Utri e il latitante Aldo Micciché. E per questo non è “rassicurato” dal pacchetto di voti che potrebbe portare in dote. Ma non solo tra i candidati di Monti figurano degli improponibili. Con la lista “Italiani per la libertà” guidata dall’ex parlamentare Pdl Esteban Caselli (coinvolto nell’inchiesta Finmennica), si candida la ballerina Iliana Calabrò detta “La Morocha”. Che non è l’unico volto noto dell’america latina: Luis Melieni, alias Gino Renni, è un argentino che vorrebbe approdare in Parlamento con il Pd in quota Sel dopo una carriera da attore al cinema e in tv. La sua fiction più famosa? Cebollitas.
In lista per i Democratici anche gli “eredi” di Pallaro, Francisco Nardelli e Mauro Sabbadini. Poi Gianluca Galletto, che con questo stratagemma è stato accusato di aver evitato le primarie del partito in Italia. É lui il candidato con più foto opportunity: da Micheal Bloomberg a Bill Clinton, da Andrew Cuomo a Nancy Pelosi, fino allo scatto più ambito, quello con Barack Obama. Tutti suoi (inconsapevoli) sponsor.
di Caterina Perniconi e Paola Zanca dal Fatto Quotidiano del 9 febbraio 2013