Il consulente finanziario espulso dall'autorità di trasparenza di Borsa doveva intervenire in Comune a Budrio, ma il sindaco democratico Pierini l'ha vietato. "Né indagato, né sotto processo, può benissimo parlare", ribattono dal Movimento, "La maggioranza non vuole il confronto sul buco di bilancio di 1 milione di euro che ha creato"
A Budrio Partito Democratico e 5 Stelle se le danno di santa ragione. Saranno le elezioni che si avvicinano, sarà una rivalità esplosa nel ballottaggio delle scorse comunali, quando i grillini guidati da Antonio Giacon sono arrivati a un soffio dal conquistare un Comune da sempre “rosso”.
Questa volta a fare esplodere la polemica è stata la scelta dei 5 Stelle di invitare in Consiglio comunale un esperto di economia, Antonio Capponi, da poco radiato dalla Consob, autorità indipendente che tutela gli investitori e la trasparenza del mercato borsistico. “I 5 Stelle sono ingenui e irresponsabili”, è il commento dei democratici. Replicano i grillini: “Un polverone per oscurare il punto politico: il Comune per coprire un buco di bilancio si è disfatto di un milione di euro di azioni Hera. E’ questo che devono spiegarci, non altro”.
La delibera di radiazione del consulente finanziario in questione racconta nei dettagli i motivi del provvedimento. Un passaggio su tutti: “L’entità delle disponibilità liquide sottratte, e le modalità fraudolente con cui tali condotte sono state poste in essere, unitamente alla pluralità degli illeciti accertati, costituiscono circostanze particolarmente aggravanti e tali da compromettere radicalmente l’affidabilità del promotore di cui trattasi nei confronti della clientela nonché dei potenziali investitori”.
“I 5 stelle non si rendono conto della gravità dell’accaduto – scrive su Facebook il sindaco di Budrio, il democratico Giulio Pierini – Non sapevano della delibera della Consob e hanno chiesto di continuare la commissione. Insieme a me, il gruppo del centrosinistra non ha permesso di continuare i lavori”. “Siete dei poveretti”, ribatte un’ora dopo Giacon sempre su Facebook. Intervistato da ilfattoquotidiano.it Giacon spiega il punto di vista del suo gruppo: “E’ stato un trappolone, non sapevamo di quella delibera della Consob e cinque minuti dopo la commissione i democratici avevano già chiamato tutta la stampa locale. Il signore in questione, lo voglio precisare, non è né indagato né sotto processo e quindi ha tutto il diritto di parlare”. Giacon ammette però che, quantomeno per evitare polemiche, “se avessi saputo della faccenda Consob avrei chiesto consulenza ad un altra persona”.
Il punto per i 5 Stelle è però tutto politico. “Il Comune di Budrio, da sempre a guida Pd, si è ritrovato un buco di bilancio di un milione di euro – spiega il grillino – una storia di oneri di urbanizzazione venuti meno che ha costretto l’amministrazione democratica a vendere metà delle proprie azioni Hera. E questo dopo aver violato l’esito referendario votando a favore della fusione tra Hera e Acegas e quasi impedendo di parlare al rappresentante dei comitati Acqua Bene Comune. Una vergogna”. Dura la replica del sindaco, il democratico Pierini: “Gli oneri di urbanizzazione sono venuti meno per una battaglia portata avanti dagli stessi grillini. C’era un centro commerciale e uno stabilimento produttivo che sono stati bloccati dalla sovrintendenza che ha vincolato l’area, e per sistemare il bilancio siamo stati costretti alla vendita di metà delle azioni. Tutto seguendo le regole e rispettando le leggi”. Chi comprerà quelle azioni? “Si tratta di azioni vincolate, solo i soggetti all’interno del patto di sindacato di Hera potranno acquistarle: parliamo di altri Comuni o fondazioni”.