Il Consiglio superiore della magistratura potrebbe giudicare incompatibile il procuratore accusato di favoreggiamento e abuso d'ufficio per aver aiutato Berlusconi e Tarantini a eludere le indagini sul caso delle prostitute. Contrario solo il Pdl Nicolò Zanon
Con cinque voti a favore il Csm ha aperto la procedura sul trasferimento d’ufficio per incompatibilità del procuratore di Bari Antonio Laudati. Il pm è accusato dalla procura di Lecce di aver aiutato Silvio Berlusconi e l’imprenditore barese Paolo Tarantini a eludere le indagini sulle escort. Tra i magistrati ha espresso voto contrario solo il laico del Pdl Nicolò Zanon. Poco più di un anno fa il Csm aveva archiviato l’esposto del pm barese Pino Scelsi che accusava Laudati di aver rallentato la sua inchiesta sulle escort portate nelle residenze di Silvio Berlusconi, quando era a capo del governo, e di aver affidato a una “aliquota” Gdf un’indagine parallela per controllare il lavoro dei sostituti. Ma quel fascicolo è stato riaperto nel novembre scorso a seguito degli sviluppi dell’inchiesta di Lecce, che vede Laudati accusato di favoreggiamento di Berlusconi e Tarantini, e di abuso d’ufficio per aver indagato illecitamente due pm del suo stesso ufficio, Scelsi e Desirè Digeronimo.
In questi mesi la Commissione ha compiuto una sorta di pre-istruttoria, ascoltando il procuratore generale di Bari, Antonio Pizzi, e i pm Pasquale Drago, Anna Maria Tosto e Giorgio Lino Bruno. Ora però partirà l’indagine vera e propria, il cui primo atto sarà la convocazione di Laudati perché possa difendersi, anche con l’assistenza di un collega o di un avvocato, dalle contestazioni che gli vengono mosse. Solo al termine degli accertamenti che saranno ritenuti necessari, la Commissione deciderà se proporre al plenum il trasferimento del procuratore o una nuova archiviazione.