Ancora Mps, ancora Bankitalia. Torniamo indietro di qualche anno, al 2008, a Forlì, quando il Monte dei Paschi di Siena e la Cassa di risparmio di San Marino vengono rinviate a giudizio per il riciclaggio di 1 miliardo e 600 milioni di euro. Ora gli atti di quell’inchiesta sono stati trasmessi alla procura di Siena perché potrebbero fornire degli elementi utili ai pm che stanno indagando sull’istituto di credito senese. Lo rivela Repubblica ricordando come Mps, attraverso la sua filiale forlivese, è stata accusata di aver ripulito, nel biennio 2006-2008, decine di migliaia di assegni messi all’incasso dalla banca di San Marino. Una volta trasformati in contanti dall’istituto senese, i titoli tornavano a San Marino con dei furgoni che trasportavano oltreconfine fino a due milioni e mezzo di euro a settimana. Tutti in banconote da 500. Per questo motivo il Monte si riforniva continuamente dalla filiale locale della Banca d’Italia presso la quale aveva un conto.
Dalle carte emerge che Mps ha prelevato dalla filiale di Forlì il 14,2% del contante totale di quanto prelevato su tutto il territorio. Non solo, tra il 2007 e il 2008 la filiale romagnola della Banca d’Italia ha erogato agli istituti di credito della zona (principalmente Mps, ma anche Unicredit) una tale quantità di banconote da 500 euro che era costretta a rifornirsi continuamente dalla banca centrale. “Il Servizio cassa generale della Banca d’Italia ha dovuto rifornirla, dall’inizio del 2007, di un milione di pezzi di banconote da 500 euro – si legge nel fascicolo – Nel periodo 2006-2008 lo sbilancio tra banconote da 500 versate e prelevate dai conti di gestione è risultato pari a 1 milione e 700mila pezzi.
Eppure nessuno si è insospettito. Nemmeno quando nel 2008 la filiale di Forlì risultava al secondo posto in tutta Italia per banconote da 500 euro emesse. Nella provincia romagnola si muovevano soldi “in misura tripla rispetto a Milano e Roma“. Il flusso si è fermato solo quando è stato scoperto il riciclaggio sulla tratta Forlì-Rimini. E gli ispettori di Bankitalia non hanno riscontrato “irregolarità in ordine all’operato della filiale di Forlì”.