Oltremanica, com’è noto, si scommette proprio su tutto. Le “dimissioni” di Benedetto XVI e le candidature per la successione al pontefice non potevano fare eccezione: a pochi minuti dall’annuncio di Ratzinger, i bookmaker inglesi e irlandesi hanno scatenato la corsa a indovinare il nome del prossimo papa. Le quote sono in continuo aggiornamento e i pronostici variano leggermente a seconda dell’agenzia, ma c’è un dato che li accomuna tutti: il prossimo conclave potrebbe davvero eleggere il primo “papa nero” della storia.
Il principale favorito degli scommettitori è il cardinale ghanese Peter Turkson, nominato proprio da Benedetto XVI alla guida del Pontificio Concilio della giustizia e della pace nel 2009. Puntare sulla sua elezione, chiaramente, non è molto remunerativo: nelle più accreditate agenzie di betting online la quota di Turkson non va mai oltre i 3 punti (vale a dire che per ogni euro scommesso se ne vincono solo tre). Nel “toto-papa” c’è anche un altro africano: il cardinale nigeriano Francis Arinze. Nonostante abbia appena compiuto 80 anni e dunque non possa prender parte al prossimo conclave, gli scommettitori lo piazzano tra i favoritissimi. Basta leggere le sue quote, tra le più basse in assoluto: l’agenzia Sporting Bet lo dà 10 a 3 (10 euro vinti ogni 3 scommessi), Stan James si spinge fino a 5. Tra i due cardinali africani, il terzo incomodo è il canadese Marc Ouellet, nominato da Ratzinger prefetto della Congregazione per i Vescovi nel 2010. Il suo è uno dei nomi più citati da vaticanisti ed esperti dei giochi di potere in Curia. Ma va forte anche sui siti di scommesse, con una quotazione che oscilla tra i 3 e i 4 punti. Alle spalle di questo terzetto, c’è il primo degli italiani, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, da tempo considerato tra i papabili per il dopo Ratzinger. Nel valzer delle quote, Scola è affiancato dal cardinale argentino Leonardo Sandri (la loro nomina è “pagata” tra il 5 a 1 e il 7 a 1). Poi, via via, tutti gli outsider, ben distanziati. Tra di loro ci sono altri tre italiani: i cardinali Ravasi, Bertone e Bagnasco.
Per scoprire quanto possa essere raffinato il fiuto dei bookmaker britannici persino sulle questioni vaticane, bisognerà attendere la fumata bianca. Sicuramente gli inglesi confermano il proprio leggendario sense of humour. Nella lista dei “papabili”, a fianco dei nomi di arcivescovi e cardinali, compaiono le candidature improbabili di pop star, politici e campioni del calcio: Bono degli U2, Jose Mourinho, Madonna, Tony Blair, Francesco Totti, Lance Armstrong. Fino ai due personaggi più inverosimili, per motivi diversi, su cui spendere un euro o farsi una risata: lo scienziato Richard Dawkins e Silvio Berlusconi.