“Un fulmine a ciel sereno, ma è per il bene della Chiesa”. E’ il commento dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola, dopo la notizia delle dimissioni di Benedetto XVI, che lascerà il suo incarico a partire dal 28 febbraio. Una scelta “che sicuramente non ha nulla a che fare” con gli scandali che hanno riguardato la chiesa negli ultimi tempi, garantisce il cardinale. I cronisti insistono: nemmeno le questioni legate allo Ior, la banca vaticana? “La chiesa vive di ben altre cose”, ha risposto Scola, lasciando la chiesa di via Induno dove ha presieduto la tradizionale liturgia per gli ammalati, nel giorno della Madonna di Lourdes. “Viviamo la decisione del Pontefice nella fede e nella serenità”, ha detto Scola nel corso della messa, “perché è presa da un uomo di Dio, dalla fede e dall’umanità assolutamente straordinarie”. Angelo Scola, così dicono i bene informati, è considerato papabile per la successione a Benedetto XVI. “Vivrò come sempre”, ha detto lui a chi gli ha chiesto come vivrà i giorni che lo separano da conclave che designerà il prossimo Papa di Franz Baraggino