Dopo magistrati e sinistra, Silvio Berlusconi scopre un nuovo nemico: le canzonette. “Se Sanremo si trasformasse in un festival dell’Unità, sono certo che la Rai non avrebbe più il pagamento del canone da parte del 50% dei cittadini italiani”, ha detto l’ex presidente del consiglio, lanciando così un segnale chiaro alla vigilia dell’inizio del festival. “Già abbiamo una legge disgraziata come la par condicio“, ha spiegato Berlusconi a Unomattina, sottolineando che “la decisione della Rai è sbagliata”. “Non ci voleva niente a spostarlo di due settimane”, ha aggiunto, “non vorrei che il festival della canzone diventasse il festival dell’Unità”.
Sulla stessa linea è intervenuto anche il senatore del Pdl Marcello dell’Utri. “Il festival andava spostato di due settimane, però forse questo fatto responsabilizzerà di più gli autori”, ha detto prima dell’inizio dell’udienza nel processo d’appello in cui è imputato di concorso in associazione mafiosa. Dell’Utri ha poi commentato il siparietto sconcio messo in atto ieri dall’ex premier alla Green Power di Mirano con una dipendente della società. ”Berlusconi si diverte, ha il gusto della battuta, anche se certe volte esagera”, ha detto. “Non serve a niente dirgli di frenarsi. E’ fatto così, punto”.
Berlusconi, nei giorni scorsi, si era già schierato contro il festival. “Attirando a se tutto lo share televisivo”, aveva detto ospite di Leader, “gli interventi dei rappresentanti dei partiti che capiteranno contro Sanremo avranno pochi ascolti”. Durante Unomattina, tuttavia, Sanremo non è stato l’unico tema toccato dall’ex presidente del consiglio. Rispondendo a una domanda, Berlusconi è tornato anche sul tema dello spread, sostenendo che “gli italiani non se ne devono preoccupare perché si tratta della differenza tra quello che deve pagare la Banca d’Italia sui titoli di prima emissione e quello che paga la banca tedesca sui suoi, e non ce ne può importare di meno”.
E ha colto l’occasione anche per ricordare la sua posizione sui condoni, che “fanno pagare le tasse a chi non le aveva pagate e costringono quelle persone a diventare dei contribuenti da quel momento in poi”. Su Maurizio Crozza, invece, ha detto: “Lo giudico molto bravo, simpatico, estremamente intelligente e mi diverto quando fa le sue caricature, anche quando fa la mia caricatura, molto azzeccata”.