“Grillo è evidentemente di destra, quindi la prospettiva è una sua alleanza con Berlusconi. Così abbiamo risolto il problema: mettiamo due coglioni insieme e non realizziamo un cazzo“. Sono le parole di Vittorio Sgarbi, che, nel suo consueto stile poco inamidato, ha espresso la propria opinione sul capo carismatico del Movimento 5 Stelle e sul leader del Pdl, in un faccia a faccia con Andrea Scanzi. Il confronto, avvenuto durante la trasmissione “L’Ultima parola”, su Rai Due, ha visto spesso il critico d’arte conciliante e concorde col giornalista del Fatto Quotidiano. Secondo Scanzi, però, Grillo non può definirsi di destra e afferma: “Al contrario il movimento attecchisce più a sinistra”. Sintonia di pareri anche su Bersani, definito da Sgarbi “un ragazzo da bar, da ‘Amici miei’, da bettola”. Secondo il critico, inoltre, “che Berlusconi sia un bugiardo è un dato strutturale”. Scanzi lo definisce “un grandissimo imbonitore” e aggiunge: “C’è un rapporto inversamente proporzionale tra la capacità di imbonire la sua massa e la capacità totalmente bassa di convincere da un punto di vista concreto”. Ancora più sferzanti i toni su Mario Monti. “E’ diventato un soggetto televisivo dopo la sua ospitata dalla Bignardi” – sostiene il giornalista – “ma è risultato involontariamente caricaturale. Monti è comunque uno che sprizza umanità da tutti i microchip“. E Sgarbi rincara la dose: “Tecnicamente Monti è ignorante, una capra, una natura morta, un crisantemo del 4 novembre“. E aggiunge: “E’ una Veronica mancata. Si mette con due concubine come ‘la Fini e la Casini’, due sfigati che hanno vissuto come parassiti rubando a Berlusconi e non valendo un cazzo”