“Pranzo con l’attivista italiano Beppe Grillo: ‘Nessuna speranza per l’Italia‘. L’ossessione della corruzione”. E’ questo il titolo del telegramma che il 4 aprile 2008 partì dall’ambasciatore Usa in Italia Ronald Spogli diretto al segretario di Stato Condoleeza Rice per descrivere le impressioni dell’emissario del governo di Washington dopo un incontro col leader 5 Stelle. Un documento che La Stampa ha ottenuto dagli archivi di Washington grazie al “Freedom of Information Act” e che in cinque pagine presenta il blogger come “interlocutore credibile” per la sua capacità di comprensione del sistema politico italiano e la sua denuncia alla corruzione. Spogli lo ritiene “bene informato, competente sulla tecnologia, provocatorio e grande intrattenitore, una voce solitaria nel panorama politico italiano”, dotata di “un grande potere di attrazione” e “la sua unica miscela di humour aggressivo sostenuto da statistiche e ricerche giuste quanto basta, ne fa un interlocutore credibile sul sistema politico italiano”.
Viene definito come “un ex comico politicamente schietto che ha ottenuto una celebrità mondiale scorticando ogni giorno i politici italiani sul suo blog e organizzando con successo una manifestazione contro la corruzione nel governo alla quale lo scorso autunno hanno partecipato oltre 150 mila persone”. E’ certamente “brusco, perfino profano, ma le sue accuse dirette e spesso taglienti risaltano al contrasto con le analisi timide e indirette sulla corruzione che vengono dal mondo politico italiano”. Queste sue capacità gli consentono di “galvanizzare una parte dell’opinione pubblica in genere silenziosa, convogliando la rabbia degli italiani verso la corruzione governativa più radicata e l’incapacità dell’élites di migliorare le condizioni del Paese”. E’ riuscito a creare “un foro alternativo di discussione su questioni che non vengono affrontate dai maggiori media” e si oppone a “energia nucleare, rigassificatori e inceneritori perché sarebbero tutti progetti destinati a enormi perdite di fondi pubblici a vantaggio di corruzione, mafia o entrambe”.
Quanto alla situazione del Paese, il leader 5 Stelle si spinge anche in alcune previsioni in un sottocapitolo intitolato “La situazione peggiora”, dove sottolinea che “la corruzione dei politici di oggi è divenuta più sofisticata rispetto alle indagini dell’inizio degli anni Novanta, svolte da parte di Mani Pulite” fino al punto che “le tangenti rappresentano oggi un’ampia fetta degli appalti pubblici”. Inoltre “Grillo lamenta l’inefficacia delle agenzie governative, dei gruppi di cittadini e delle ong anti-corruzione, attribuendola al fatto che sono troppo piccole, limitate, locali per essere efficaci contro un fenomeno così vasto”. Di fatto, nonostante uno dei diplomatici americani ribatta che “il recente rapporto della Corte dei Conti sull’accresciuta corruzione non ha suscitato grande attenzione”, per l’ex comico “l’’opinione pubblica è in stato comatoso”.
Il giudizio espresso da Grillo e riportato nel documento riguardo la situazione politica del nostro Paese, infine, è tranchant: “Tutti i partiti e politici italiani sono illegittimi”, che siano di “centro, destra o sinistra”, perché “arresti, indagini e conflitti di interessi li rendono incapaci o inadatti” senza contare che il sistema elettorale “basato sulle liste impedisce ai cittadini di scegliere chi votare”. Proponeva quindi “il boicottaggio del sistema politico” e per questo “sul suo blog chiede di non partecipare le elezioni politiche del 13 e 14 aprile”. Ma nonostante questo, gli americani intravedono “il possibile germe di un nuovo partito nella decisione di consentire a candidati indipendenti alle elezioni amministrative di usare il suo nome”, sostenendoli poi con il blog a condizione che non abbiano rivestito in passato nessuna carica, abbiano fedina penale pulita e disponibilità a pubblicare online tutte le attività e transazioni svolte dopo l’eventuale elezione.