In principio fu Lorenzo Borgogni. Era il 15 novembre del 2011 e l’ex direttore delle relazioni esterne aveva raccontato agli allora inquirenti di Napoli i rapporti tra Giuseppe Orsi, l’amministratore di Finmeccanica arrestato per corruzione, e La Lega. Ora a quelle dichiarazioni se ne aggiungono altre: quelle, sempre a verbale, dell’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, che ai pm di Busto Arsizio (Varese) ha raccontato come l’intermediario svizzero Guido Ralph Haschke (anche lui arrestato oggi, ndr) gli disse: “la retrocessione che mi è stata richiesta magari serviva a Orsi per ricompensare la Lega”. Roberto Maroni, segretario del Carroccio, da mesi e anche ad arresti avvenuti, ha sempre ribadito e ribadisce con forza che “la Lega non c’entra nulla” e minaccia azioni penali e civili contro chiunque.
Forse dovrò farlo anche contro il giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Luca Labianca, che dopo aver sottolineato l’irrilevanza penale conferma nero su bianco l’esistenza di conversazione tra l’ad e politici del Carroccio. La circostanza “irrilevante sotto il profilo dell’ontologica esistenza delle condotte oggetto di addebito, non può essere sottaciuta poiché sull’utenza di Orsi sono state intercettate diverse telefonate intercorse con esponenti politici di quel partito che, a prescindere dalla corrispondenza al vero dell’illazione di Zampini, dimostrano una certa vicinanza di Orsi a quel partito e confermano, ove ce ne fosse ancora bisogno, la complessiva credibilità di Haschke”.
Ma cosa dicono Zampini e Haschke? A verbale il manager italiano – è il 14 novembre 2012 – ricorda come in corsa per la poltrona di amministratore delegato ci fosse lui e ci fosse Orsi, ma anche come grazie al presunto sostegno leghista a guidare Finmeccannica fosse arrivato l’altro: “Mi è stato riferito da Guarguaglini (l’ex presidente di Finmeccanica dimissionato nel dicembre 2011, ndr) e Borgogni che all’incontro che aveva preceduto la nomina di Orsi avevano partecipato Maroni, Giorgietti, Calderoli e Letta. I leghisti avevano fatto prevalere…il nome di Orsi”. “Guarguaglini – aggiunge – mi aveva detto che Letta e Berlusconi erano per la mia nomina, Tremonti non era in disaccordo, solo la Lega spingeva per Orsi”. E poco dopo a, sempre a verbale, Zampini riferisce l’illazione dell’intermediario svizzero appunto: “Haschke mi parlò di una retrocessione (sulla vendita dei 12 elicotteri all’India, ndr) nel senso che parte del compenso doveva essere ritornata, non entrò nel dettaglio delle modalità, ad Agusta. E fece anche un commento. Era particolarmente stupito, perché questa richiesta veniva, manco a farlo apposta, un paio di giorni dopo la nomina di Orsi quale amministratore delegato di Finmeccanicaa … Haschke fece in particolare un’illazione. Mi disse: ‘La retrocessione che mi è stata richiesta magari serviva a Orsi per ricompensare la Lega”. Per contestualizzare il manager aggiunge e sottolinea: “Le faccio presente che la stampa di quei giorni dava risalto al sostegno che Orsi aveva avuto dalla Lega”. Ed è così che si ritorna alle prime dichiarazioni di presunte mazzette al Carroccio. Secondo Borgogni – che è stato querelato da Roberto Maroni per le sue affermazioni considerate diffamatorie – dal contratto per la vendita di elicotteri all’India sarebbe stata ricavata proprio una tangente da 10 milioni che sarebbe stata girata alla Lega e a Comunione e Liberazione, ma soprattutto al Carroccio, per favorire la nomina di Orsi ad amministratore delegato di Finmeccanica, come poi avvenuto. E proprio su questo punto Maroni è intervenuto nettamente: “Fu indicato dal Cdm”.
Secondo il legale di Orsi, l’avvocato Ennio Amodio, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il suo assistito “non c’è neanche un rigo” riguardo l’ipotesi iniziale di un finanziamento illecito alla Lega Nord. “E’ questo significa che quell’ipotesi di reato è definitivamente accantonata”. E infatti il gip non parla di tangenti e corruzione, ma di irrilevanza – riguardo alle telefonate – che però non può essere “sottaciuta”. Per ora i politici, come fanno sapere anche gli inquirenti, non sono coinvolti nelle tangenti. Ma il per ora sembra d’obbligo.