Grillo, per una volta, vada in una piazza greca anziché nelle piazze italiane e vedrà la disperazione, la protesta e anche piazze piene di neofascisti”. L’attacco di Mario Monti al leader del Movimento 5 Stelle è tutt’altro che velato.  “Se lui vuole con le sue urla e il suo populismo dannoso trasformarci nella Grecia faccia pure – continua il presidente del Consiglio -, io non voglio niente a che fare con questo populismo. Simpatico e spiritoso, ma dannoso”. Intervenendo a Uno Mattina, Monti ha voluto rispondere alle critiche rivoltegli nei vari comizi dal comico genovese: “Io farei gli ordini dell’Europa? Sono riuscito assieme alla tenacia degli italiani ad uscire dal disastro finanziario dicendo no all’Europa che voleva darci dei prestiti per salvarci. Se l’avessimo fatto saremmo oggi come la Grecia”. Secondo il presidente del Consiglio Grillo esiste perché “riempie le piazze”, ma invita gli elettori a non farsi coinvolgere dalle sue provocazioni: “Non diciamo sciocchezze che portano la gente ad avere ancora più confusione in testa”.

Anche quando torna a parlare della propria scelta di “salire in politica”, Monti prende le distanze da Grillo: “Io sto proponendo l’uscita dalla politica tradizionale non per seguire la strada di quel simpatico comico. Se avessimo avuto più tempo credo che oltre il 50 per cento degli italiani avrebbero aderito alla nostra proposta”. Poi dedica un pensiero a Giulio Tremonti: “Sono sorpreso che attribuiate credibilità a Tremonti. Avete seguito quel che ha fatto da ministro e le rumbe e i valzer delle dichiarazioni rilasciate in questi giorni“. Una stoccata che segue l’annuncio di un comunicato del ministero delle Finanze, che in giornata dovrebbe emettere un comunicato sul gettito fiscale: “Il comunicato spiegherà che l’importo pagato per l’Imu è stato di 3,4 miliardi, al netto di quanto hanno messo sopra i comuni. Un importo simile a quello dell’Ici 2007 che fu di 3,3 miliardi”. “Inoltre – aggiunge il premier – un quarto delle abitazioni principali risulta esente dall’Imu, e l’apporto dell’Imu per le prime case è stato pari al 17 per cento del totale” avendo quindi “un peso complessivo molto ridotto”.

Sull’argomento Monti esclude una restituzione dell’imposta e definisce la proposta di Silvio Berlusconi appartenente “al regno dell’impossibile”, ma ribadisce la volontà di ridurre l’Imu in caso di vittoria elettorale. Il Professore ribadisce che non c’è alcuna contraddizione “nell’essere stati duri per rimediare ai disastri precedenti e ora avere la volontà di ridurre gradualmente e responsabilmente” il carico fiscale “nei prossimi 5 anni”. E sull’attacco di Berlusconi al Festival ironizza: “Berlusconi è sempre simpatico, involontariamente sovversivo e per certe cose ci prende perché il Sanremo è il festival dell’Unità. Ma dell’unità nazionale”.

Sul tema delle tasse, il premier uscente lancia anche un segnale a Pier Luigi Bersani, commentando le proposte dei sindacati, che secondo lui sarebbe in contrasto con una riduzione del prelievo fiscale: “Se prendiamo il piano di lavoro della Cgil, alla quale Bersani non è insensibile, esso è basato sull’aumento della spesa pubblica, quindi lascia poco margine per abbassare le tasse”.

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