Standard&Poor’s risponde duramente all’attacco del presidente americano Barack Obama. L’agenzia di rating è infatti convinta di poter respingere in tribunale la causa intentata dal dipartimento di Giustizia in merito alle responsabilità sui rating dei mutui subprime. “E’ priva di qualsiasi fondamento di fatto o di diritto”, hanno spiegato fonti del gruppo McGraw-Hill che controlla l’agenzia di rating, facendo riferimento a 41 procedimenti simili intentati in passato che sono stati sempre respinti o ritirati.
Il dipartimento di Giustizia ha chiesto una multa di 5 miliardi di dollari nei confronti dell’agenzia di rating, che avrebbe dato giudizi troppo alti a mutui rischiosi, deliberatamente fuorviando gli investitori. “Ci difenderemo con forza”, ha detto il capo del team di avvocati di S&P, Kenneth Vittor che comunque ha evidenziato la disponibilità a raggiungere un accordo purché sia “ragionevole”. Negoziati in proposito sarebbero stati tentati prima della presentazione della denuncia, ma un accordo non sarebbe stato raggiunto, dal momento che l’agenzia avrebbe offerto un indennizzo di soli 100 milioni di dollari. Una eventuale condanna infliggerebbe non solo un grave danno di immagine ma aprirebbe una voragine nei conti dell’agenzia di rating che ha già chiuso il 2012 con utili in ribasso a 437 milioni di dollari.
McGraw-Hill, tra l’altro, è in piena fase di ristrutturazione con la vendita dell’importante settore formativo al fondo di investimenti Apollo per 2,5 miliardi di dollari. Nella querelle che ha investito le tre grandi agenzie di rating, S&P è l’unica ad essere stata colpita dall’indagine del dipartimento di Giustizia. Una circostanza “sulla quale per ora non sappiamo dare alcuna spiegazione”, ha osservato l’avvocato Vittor. Intanto McGraw-Hill ritiene che il governo americano, a suo avviso, non ha in mano niente di penalmente rilevante. “la compagnia”, si legge in una nota, “non ritiene che il dipartimento alla Giustizia possa provare che questi sbagli, che all’epoca hanno coinvolto quasi tutti, siano il prodotto di una cattiva condotta da parte di S&P”.