Gli italiani troppo spesso sono interessati ai drammi della Grecia solo perché temono gli arrivi la povertà in casa, i politici parlano di Grecia solo per strumentalizzarla e creare psicosi. Ma della Grecia vera, fatta di immigrati, uomini, donne e bambini in difficoltà, chi si preoccupa? Tutto si consuma in un silenzio assordante o tra bufale immani che tolgono dignità persino al dolore.
Ieri su twitter correvano notizie inquietanti sulla condizione in Grecia, alcuni parlavano di veri e propri
saccheggi a
banche e
supermercati affidandosi a
blog di dubbia veridicità che creano allarmismo diffondendo delle vere e proprie bufale. Le notizie vere dalla Grecia, che non hanno risalto qui da noi e che vengono da fonti certe sono che in Grecia
Amnesty denuncia un
pericolo umanitario, notizia riportata dal The Guardian: The Medical Society of Athens ha mandato una lettera formale all’Ue per richiedere un
intervento immediato.
L’indigenza si diffonde epidemica e sono sempre di più i senzatetto. Le ultime stime parlano di 40mila persone. L’Ansa dell’11 febbraio riporta che gli agricoltori greci, in agitazione ormai per il 15/mo giorno consecutivo, hanno respinto compatti le concessioni proposte dal governo di coalizione e sono determinati a proseguire la loro battaglia contro la politica governativa nel settore. Ieri i sindacalisti convenuti da 35 località al blocco stradale di Nikaia, vicino Larissa (Grecia centrale), hanno deciso di proseguire l’agitazione finché non saranno soddisfatte le loro richieste, compresa riduzione del prezzo del gasolio.
Il 50% delle famiglie greche, nel 2013, non riuscirà più a pagare tasse e bollette. Nelle piazze del Paese periodicamente avvengono distribuzioni gratuite di cibo. Oltre il 50% dei cittadini greci sotto i 25 anni non ha un lavoro. Il 90% della popolazione non spende più in vestiti e in calzature. Il 2 Febbraio Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera ha titolato: “La Grecia allo stremo in una Europa indifferente”, Secondo le statistiche internazionali la Grecia ha il più alto numero di bambini sottopeso di tutti i Paesi dell’Ocse.