L'obiettivo dell'accordo, annunciato da Barack Obama e Manuel Barroso, è di far crescere il Pil annuo dell'Ue dello 0,5% e quello americano dello 0,4%. E bloccare l'avanzata della Cina, nuova potenza commerciale
Washington e Bruxelles avvieranno i negoziati per un’intesa di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, che sarà il più grande accordo commerciale mai siglato. Lo ha annunciato il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, in una conferenza stampa a Bruxelles, contemporaneamente alle dichiarazioni in tal senso arrivate da Washington dal presidente americano Barack Obama. L’obiettivo, secondo le stime confermate da Barroso, è di far crescere il Pil annuo dell’Ue dello 0,5% e quello americano dello 0,4% entro il 2027, per una somma pari a 86 miliardi di euro all’anno per l’economia europea e a 65 miliardi per l’economia americana. Quanto ai tempi, l’auspicio è che i negoziati possano iniziare entro il 30 giugno e che l’accordo possa essere concluso entro il 2015.
“La relazione economica transatlantica – si legge in una nota firmata da Barroso, Obama e dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy – è già la più rilevante del mondo, contando per la metà della produzione economica globale e per quasi mille miliardi di dollari nel commercio di beni e servizi”. “Idealmente”, ha spiegato il commissario al Commercio, Karel De Gucht, “ci piacerebbe completare il lavoro entro due anni da adesso”. La trattativa per la zona di libero scambio, come ha detto Barroso, punterà a “un accordo completo” che non riguarderà solo le tariffe doganali. E, secondo De Gucht, toccherà anche l’accesso agli appalti pubblici e agli investimenti. “Voglio annunciare che avvieremo negoziati per un accordo di commercio e investimento transatlantico completo”, ha detto il presidente americano durante il discorso dell’Unione, “perché il commercio libero ed equo attraverso l’Atlantico sostiene milioni di lavori ben pagati”.
Proposta anni fa, l’idea di un patto commerciale Usa-Ue è stata rilanciata recentemente su entrambi i lati dell’Atlantico, cercando vie di rilancio alla crescita debole. Ma l’accordo è considerato anche come un contrappeso all’avanzata commerciale della Cina, che ha appena superato gli Stati Uniti guadagnando il posto di prima potenza commerciale mondiale. La somma di importazioni ed esportazioni americane nel 2012, secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi dal dipartimento del Commercio, ammonta infatti a 3.820 miliardi di dollari, contro i 3.870 miliardi riportati da Pechino. Gli Stati Uniti hanno perso così un primato che detenevano dalla fine della Seconda guerra mondiale. E ora rispondono facendo fronte comune con l’Unione Europea.