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Mps, Adusbef attacca Draghi: “A Bankitalia non manca potere ma volontà”

L'ex governatore di via Nazionale non era intervenuto per "non disturbare l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’Abi, i partiti di riferimento e uno status quo, che avrebbe frustrato, rallentato e forse ostacolato, le sue avide ambizioni alla guida della Banca centrale europea"
Mario Draghi
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Alla Banca d’Italia “non mancano i poteri conferiti nell’esercizio della propria attività, ma la volontà dei vertici di porre fine a una gestione fraudolenta del credito e del risparmio”. E l’ex governatore Mario Draghi non era intervenuto su Monte dei Paschi nonostante “le ispezioni rilevassero gravissime anomalie di gestione” per “non disturbare l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’Abi, i partiti di riferimento e uno status quo, che avrebbe frustrato, rallentato e forse ostacolato, le sue avide ambizioni alla guida della Banca centrale europea”. A puntare il dito contro via Nazionale e il numero uno dell’Eurotower è il senatore Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef, ovvero l’Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari.

Lannutti, che al termine del comunicato chiede “le dimissioni del governatore Ignazio Visco e dell’intero direttorio”, smonta così le dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa da Draghi, che lamentava poteri insufficienti per Bankitalia, e dello stesso Visco, che chiedeva più poteri a via Nazionale per rimuovere i vertici delle banche. Lo scandalo Mps, secondo Lannutti, “è avvenuto per l’assoluta mancanza di controlli della Consob, per quanto attiene ai bilanci, ma soprattutto per la mancata vigilanza di Bankitalia, che nonostante le ispezioni rilevassero gravissime anomalie di gestione, non ha voluto procedere all’azzeramento del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, come aveva fatto in altri casi”.

Lannutti conclude il comunicato con un avvertimento. “L’Adusbef seppur solitaria, non darà tregua ad un sepolcro imbiancato nauseante, continuerà a chiedere, anche con ulteriori esposti alle procure, l’accertamento delle verità dei fatti, per cercare di evitare in futuro, ulteriori crack bancari per omessa vigilanza di Bankitalia, addossati a lavoratori, risparmiatori, famiglie”, avverte il presidente dell’organizzazione. “Il governo di Mario Monti, aduso a comportarsi come Ponzio Pilato, ha l’opportunità di riscattare la sua ignavia, intervenendo con previste procedure per commissariare la Banca d’Italia”.

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