Due film italiani, la stessa data d’uscita (domani), la medesima distribuzione (01, ovvero la Rai), ma esiti artistici e modelli di mondo agli antipodi: Il principe abusivo e Viva la libertà.
Partiamo male, con l’esordio alla regia di Alessandro Siani, Il principe abusivo. La principessa Letizia (Sarah Felberbaum) è frustrata perché i sudditi e i media non se la filano. Mentre il re si dà alle escort, la figlia segue il consiglio del ciambellano (Christian De Sica) e finge di innamorarsi del disoccupato napoletano Antonio (Siani), onde creare scandalo… Dopo i Benvenuti al Sud e al Nord, Siani passa dietro la macchina da presa e si fa male: non si ride, in 97 minuti le battute a segno stanno sulle dita di un moncherino, il romance è rosa stinto, e scomodare My Fair Lady e Il conte Max non aiuta. “Volevo parlare di ricchezza e povertà”, dice il neoregista, ma bisogna interpretarlo: la ricchezza deve stare nel budget messo a disposizione da Cattleya e Rai Cinema, la povertà va rintracciata nel risultato – si fa per dire – artistici. In due parole, abusivismo cinematografico.
Viceversa, Roberto Andò molla reali e reami e grida la rivoluzione: Viva la libertà.
Il segretario del principale partito d’opposizione, Enrico Oliveri (Toni Servillo), si dà alla fuga dopo l’ennesimo sondaggio negativo. Indagando, il suo factotum (Valerio Mastandrea) e la moglie (Michela Cescon) incontrano il gemello del segretario, Giovanni Ernani (Servillo), un filosofo geniale e depresso bipolare. Mentre Oliveri è riparato in Francia dall’ex fiamma Danielle (Valeria Bruni Tedeschi), Ernani prende il suo posto: nei comizi recita Brecht e stravolge la scena politica.
Dal romanzo Il trono vuoto, Andò lancia un Servillo uno, bino e strepitoso nell’agone politico: ottimi attori, regia ariosa e “francese”, si respira una fantapolitica con i piedi per terra e l’immaginazione al potere, ovvero, la politica che vorremmo. Non mancano scene – la Cancelliera tedesca balla scalza – e battute cult, della serie “la paura è la musica della democrazia”, “l’unica alleanza possibile è con la coscienza della gente”, “la politica e il cinema non sono così lontani: il genio e il bluff coesistono”.
Ebbene, Viva la libertà esce in 100 copie: è il nostro, il vostro Davide “contro” il Golia abusivo. Non perdetelo.