Quando assassinarono il Giudice Falcone io ero a Montecatini in “vacanza premio” dopo aver sostenuto un esame alla Facoltà di Agraria di Piacenza. Lo seppi in albergo dal portiere e devo dire che a vent’anni, allora, fu per me la più triste notizia di Stato mai ricevuta prima di allora.
D’un tratto la mia giovinezza spensierata venne turbata dall’angoscia, dal dolore e dal senso di terrore che avevo provato anni addietro, quando giovanissimo vissi il dramma del rapimento dell’onorevole Aldo Moro, della strage della sua scorta e del finale orrendo al quale fu condannato dallo Stato.
Quando assassinarono il Giudice Borsellino stavamo organizzando la festa di compleanno della mia futura cognata e ricordo che quando lo sapemmo insieme, la reazione di entrambi fu di rigettare subito lo sconforto di appartenere ad uno Stato che era stato “avvisato” e che nulla aveva fatto per salvare la vita del suo miglior soldato Ai miei figli , che sono ancora piccoli, quando un giorno racconterò queste storie sarà come quando da bambino la nonna mi raccontava le storie dei partigiani, la stessa morte per lo stesso sogno di libertà.
Pasquale Lunati