Si diceva: Sanremo quest’anno cambia, quest’anno ci sono le canzoni, la qualità. Poi leggi la classifica provvisoria di ieri sera, che vale per il 25% del computo complessivo ed che è espressa solo dal pubblico televotante (non dalla giuria di qualità), e ti ritrovi nelle prime posizioni: Mengoni, Modà, Annalisa. C’è qualcosa che non va? No, è tutto nell’ordine delle cose. E’ assolutamente normale, nonostante i fischi (che non fanno testo) della platea, che quello fosse il risultato.
A cambiare, logicamente, è stata l’offerta musicale presentata, non di certo il pubblico. Quindi le giovani orde di fan pronti a votare compulsivamente i loro idoli hanno continuato a farlo. Così idem i papà, le mamme e i parenti tutti. Insomma, il gusto non è cambiato. I Marta sui tubi saranno sempre ultimi, gli Almamegretta sempre penultimi e così via. Né più né meno che una vera e propria classifica al contrario (sorpende solo la posizione così bassa per Malika Ayane ed Elio e le Storie Tese, forse).
Che il podio sia espressione dei talent show alla Maria De Filippi o alla squadra di X-Factor non deve sorprendere, quanto far riflettere. L’alternativa? Eliminare i talent. E non è possibile. Oppure, fattibile, cambiare il meccanismo di voto, far pesare di più il peso della giuria di qualità. Che non è composta (solo) da vecchi muffosi che adorano solamente il cantautorato vecchia scuola, ma che almeno vivono una realtà musicale molto frastagliata, e che magari va anche al di là dell’Amici di turno. Quella di quest’anno è una situazione simile a quella che si verificò proprio nel 2000, prima però che ci fossero i talent. Lì sbaragliarono la concorrenza gli Avion Travel con la fantastica ‘Sentimento’ grazie proprio al voto della giuria di qualità. Speriamo per domani sera in un nuovo miracolo.