In questi giorni sono inondato da telefonate, e-mail e contatti su Fb. Tanti amici, anche incontrandomi per strada, mi chiedono con insistenza per chi voterò alle prossime elezioni.
Oggi persino un operatore del call center che avevo chiamato per modificare la prenotazione di un volo, mi ha chiesto la stessa cosa. La cosa mi inorgoglisce molto e mi imbarazza non poco.
Infatti, per come è stata ridotta la politica, l’ultima cosa che penso di fare è quella di imbarcarmi in una campagna elettorale, a favore di chicchessia. Però non ci si può estraniare del tutto. Non si può continuare a consentire ai soli e soliti furbi di decidere per tutti noi.
E quindi, dopo una approfondita riflessione, ho deciso di rispondere alle richieste e alle sollecitazioni degli amici, sul mio orientamento di voto.
A tal proposito va premesso che nella scelta del voto non si può non tenere conto di quelle che sono le regole della legge elettorale, se non altro per evitare, con il nostro voto, o con il nostro non voto, di fare il gioco delle persone peggiori che osteggiamo e che intendiamo combattere.
Tenuto conto che ci hanno espropriato delle più elementari garanzie democratiche, con una ignobile legge elettorale che solo con un eufemismo si può ancora continuare a definire una ‘porcata’, la cosa più importante è che il nostro voto non finisca disperso, nel calderone di quei resti che vanno solo e sempre a vantaggio dei più furbi.
Nell’impossibilità di esprimere delle preferenze, non possiamo nemmeno scegliere di votare qualche persona per bene che forse per errore, o solo per coreografia, hanno inserito in fondo ad alcune liste di partiti e movimenti, dove ai primi posti rimangono in agguato i soliti riciclati, gli impresentabili e i diversamente impresentabili, che si apprestano ad entrare in Parlamento, grazie alla scacchiera degli incroci delle candidature e delle opzioni nei diversi collegi elettorali.
Ecco perché, per non favorire ulteriormente gli inciuci dei partiti, i mestieranti della politica e gli aspiranti tali, ho deciso di votare sia al Senato, e ancora più convintamente alla Camera, per le giovani e i giovani candidati del Movimento Cinque Stelle.
Le loro facce pulite, la loro semplicità, il loro coraggio e il loro ottimismo mi consentono di sperare che, quanto meno, nel prossimo Parlamento ci sarà qualcuno che con la schiena dritta non si piegherà e non sarà disposto a vendersi al migliore offerente, o a fare accordi sottobanco.
Questa scelta, così stando le cose, mi sembra oggi l’unica valida alternativa al non andare a votare.