Sulle tracce di Goliarda Sapienza, il docufilm “L’Anti Gattopardo” che sarà presentato a Catania al cinema King il 16 febbraio alle 16, ripercorre le tappe e i luoghi della vita della scrittrice etnea. Per l’occasione sarà presentata anche una raccolta inedita di poesie in dialetto siciliano della scrittrice, “Siciliane” (il Girasole edizioni). L’autrice catanese, scomparsa nel 1996, riscosse successo solo nel 1998 in Francia con il suo capolavoro,”L’arte della gioia” apparso postumo, restando pressoché sconosciuta nel nostro Paese fino a pochi anni fa. Il progetto de “L’Anti Gattopardo”, realizzato da Alessandro Aiello e Giuseppe Di Maio, è nato al termine di un “viaggio sentimentale e letterario nei luoghi raccontati da Goliarda Sapienza“, svoltosi nel settembre 2012 a Catania su iniziativa di Pina Mandolfo, della Società italiana delle letterate, che la definisce “un monumento alla libertà femminile“.
trailer di “L’Anti Gattopardo. Catania racconta Goliarda Sapienza” from Documenta – Otp on Vimeo.
Il tour è stato inframezzato dalla lettura di brani e da interviste ai partecipanti all’iniziativa, riprese dalla videocamera – poco meno di un centinaio di persone, fra studiosi e semplici estimatori, provenienti da tutta Italia. Dal “Filo di mezzogiorno”, alla “Certezza del dubbio”, all’”Arte della gioia”, a “Lettera aperta”, non c’è pagina – narrativa, poesia, teatro, diari – che non abbia echi della terra di Sicilia, di Catania e del quartiere dove è vissuta. “Il punto di partenza del viaggio è l’episodio di rimozione collettiva del fenomeno letterario ‘Goliarda Sapienza’, al quale Catania rende omaggio e al quale cerca di rimediare”, spiega Pina Mandolfo. Le parole di Goliarda, personaggio controverso, anticonformista ed eclettico nella vita come nella scrittura, riecheggeranno nelle sale cinematografiche di Palermo, il 21 febbraio nell’ambito del Sicilia queer film festival al cinema De Seta, Milano, Bologna, Genova, Roma e Bari.
Le immagini raccontano “L’Anti Gattopardo”, storia della brillante attrice di teatro ridottasi poi in miseria, finita in carcere per furto e riconosciuta come una della maggiori scrittrici del Novecento solo post mortem, nell’interpretazione dell’attrice Daniela Orlando. Nel quartire Berillo in cui nacque, “Iuzza”, pur essendo del piano ‘nobile’, poteva muoversi fra i vicoli e i bassi intorno a via Pistone, raccogliendo prezioso materiale per i suoi libri. La narrazione letteraria e filmica prosegue attraverso altri luoghi evocativi come l’antico Laboratorio Puparo Insanguine o il cinema Mirone, in cui Goliarda trascorreva interi pomeriggi. O ancora Ognina, baia dove andava a nuotare e infine la spiaggia della Plaia, dove a volte raccoglieva le reti con i pescatori. Sullo sfondo, le interviste, effettuate da Ornella Sgroi, e le letture, a cura di Egle Doria, attraverso cui aleggia sempre il fantasma dell’interprete di Goliarda Sapienza. Quest’ultima dovette fare i conti con due decenni di rifiuti editoriali. Consapevole della sua grandezza, la donna sapeva che forse non avrebbe mai visto le sue opere in libreria. “Ogni individuo ha il diritto al segreto e alla morte. È per questo che ho scritto, per chiedere a voi di ridarmi questo diritto (…). Non lo dite forte ma pensate dentro di voi: è morta perché ha vissuto“.