Accorrono in tantissimi e di ogni età per l'impiego a tempo determinato (500 euro lordi per 18-20 ore settimanali) nel nuovo punto vendita che aprirà sulla via Emilia. Ma la Cgil polemizza: "Il problema è come si lavora lì dentro". L'azienda: "Siamo a norma di legge e per gli studenti-lavoratori è un'opportunità"
Venti posti di lavoro in palio e 800 persone in lizza per accaparrarsene uno. Giovani freschi di diploma, laureati, disoccupati di ogni età a Parma hanno risposto alla chiamata di McDonald’s Italia, che venerdì proprio dalla città ducale ha cominciato il McItalia Job Tour, l’evento itinerante di selezione del personale che sarà assunto in strutture prossime all’apertura.
A Parma a fine marzo la catena americana inaugurerà un nuovo ristorante sulla via Emilia, il terzo nel territorio: venti posti di lavoro vacanti in una città ricca nel cuore della Food Valley, che però non è stata risparmiata dalla crisi economica che sta facendo piazza pulita di aziende e di possibilità di impieghi stabili. All’annuncio di venti assunzioni in arrivo, la casella mail di McDonald’s è stata inondata di 800 domande con allegati curriculum e lettere di presentazione per rispondere al profilo ricercato di “persone dinamiche, volenterose di imparare e predisposte al lavoro in team e al contatto con la gente”.
Disparate le esperienze di chi ripone tutte le proprie speranze nel passare almeno la prima selezione: lauree di ogni livello e facoltà, impieghi passati che vanno dalla ristorazione al baby sitting. Tutti in gara per un part time a tempo indeterminato o un apprendistato per gli under 29. Un lavoro di circa 18-20 ore settimanali a friggere patatine e ad assemblare e farcire panini, ad accogliere i clienti con un sorriso, prendere le ordinazioni e animare eventi. Il tutto per portarsi a casa uno stipendio base di 500 euro lordi, a cui si aggiungono ferie, malattia, straordinari e festivi. E per molti già questo è un miraggio: in fila in attesa del test c’è chi il lavoro lo sta cercando senza risultati da mesi, c’è chi lo ha perso dopo anni e chi non riesce ad arrivare a fine mese.
Per tutti il primo scoglio da superare è un quiz psicoattitudinale: sessanta domande in 40 minuti tra logica, grammatica e cultura generale. Solo chi passerà la prova scritta potrà accedere alla seconda selezione, con colloquio orale, che si terrà il 22 e il 23 febbraio, per avere una possibilità di entrare a far parte della “crew, la famiglia McDonald’s”. Tra i fortunati, fa sapere il servizio recruitment, saranno scelte le venti persone che “meglio incarnano lo spirito e la filosofia della catena”.
La scelta di cominciare le selezioni da Parma, sede dell’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, non è stata casuale ed è legata proprio alla questione della qualità. “Oltre a creare valore aggiunto per la comunità, creando nuovi posti di lavoro – dichiara Stefano Dedola, direttore Risorse Umane McDonald’s Italia – McDonald’s segue da sempre un rigido e scrupoloso protocollo per garantire la sicurezza alimentare a tutti i suoi clienti”.
La campagna di assunzioni della catena che promette di portare in Italia 3mila nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni era stata oggetto di un duro botta e risposta tra l’azienda e sindacati. “Il problema è come si lavora da McDonald’s” aveva puntato il dito Filcams Cgil, riferendosi ai contratti a tempo parziale di poche ore settimanali e ai turni di servizio obbligatorio in orario notturno o festivo per l’80 per cento dei lavoratori. “Critiche fuori luogo – aveva risposto la catena – McDonald’s sta assumendo, non sta licenziando. Da noi molti contratti sono part-time, una modalità molto utilizzata nel settore ristorazione, assolutamente a norma di legge, e che per alcuni può essere un’opportunità, come ad esempio per gli studenti-lavoratori, che rappresentano il 30 per cento della nostra forza lavoro”. I numeri di Parma dimostrano che per molti quella di McDonald’s è un’offerta da non lasciarsi scappare.