“Se proprio volete votare per il candidato col cane, scegliete me!”. La butta sul ridere, ma neppure troppo, Frederic Gebhard, milanese classe 1980, in lista con Oscar Giannino per un posto da consigliere in Regione Lombardia. Lui con Elvis, un labrador nero, sta da dodici anni e ieri erano insieme sul palco con gli altri candidati in corsa per il Pirellone. Non gliel’hanno piazzato in mano a scopo promozionale, come a Berlusconi e a Monti. No, lui con Elvis ci vive notte e giorno, soprattutto ci cammina da otto anni perché Frederic Gebhard ha perso totalmente la vista a 20 anni. Stava perdendo, confessa, anche se stesso: se ne stava rintanato con la sua cecità tra le mura domestiche, al riparo da un mondo fatto scuro all’improvviso. E’ stato Elvis a riportato tra la gente. Seguendolo Frederic ha deciso di uscire di casa, mollare ogni indugio e cambiare tutto per infilarsi nel cuore della società. Alla fine, s’è buttato in politica al motto “chi osa, vince”. Lui, Elvis e un guinzaglio a bretelle in giro per Milano a spiegare il programma di “Fare-Per fermare il declino”. Certo non lo fermeranno da soli, mentre procedono lenti nella giungla urbana che respinge ogni forma di disabilità. Ma a chi l’ascolta Frederic porta in dote uno sguardo e un messaggio che nessun contendente offre: è il candidato delle piccole cose, quelle che non faranno sognare l’elettore ma con poco potrebbero migliorare la vita di tutti. E alla fine, forse, è quello vede più lontano di altri: in Lombardia 700mila elettori hanno un cane, 40mila persone sono disabili visivi. E i problemi proprio non mancano…
Berlusconi e Monti e i cani adottati in tv. Cosa ne pensa?
Posso essere franco? Disgusto per una strumentalizzazione a scopo elettorale che tocca il fondo. Di solito si tende a umanizzare gli animali, qui si tenta di umanizzare i politici con gli animali. Per me Elvis non è un appendice, un pupazzo ma è i miei occhi, la mia vita. Io e lui siamo simbiotici.
E’ di quelli che “il cane è come una persona”?
Non antropomorfizzo gli animali ma penso che possano comprendere l’essenziale, gli stati d’animo, meglio degli uomini. Quando mio fratello mi legge il giornale e io commento ad alta voce non lo vedo, ovviamente, ma so che ho il suo sguardo di silente e fedele approvazione. E’ il più fedele estimatore delle mie opinioni politiche, se Elvis potesse parlare!
Insomma un voto per due candidati, lei e Elvis…
Lei scherza ma è proprio grazie a lui che mi sono interessato in modo molto serio alle tematiche animaliste, scoprendo per altro un mondo che riguarda tante famiglie, i bambini, tutti noi. Pensi che in Lombardia, dove mi presento io, l’elettorato animalista è intorno al 30%, può spostare una massa enorme di voti. E io sono l’unico candidato che ha un programma dettagliato per la tutela degli animali.
Ma Giannino che dice di Elvis in Regione?
Ha capito il potenziale di una proposta in linea con “Fare” che guarda alle priorità della gente, al momento contingente e non alla competizioni tra i massimi sistemi. Poi Oscar ha tre gatti e una grande sensibilità verso i diritti dei deboli, uomini o animali che siano. C’è gente, mi creda, che è disgustata dalla politica e dice “io voto Frederic perché lui gli animali li ama davvero”.
E allora, cosa aggiunge al programma di “Fare”?
La cura e i diritti degli animali. Sembrano non avere attinenza con la politica e invece ce l’hanno eccome. Una intera civiltà si può misurare in base a come li tratta e noi siamo molto indietro. Viviamo un momento di grande crisi economica, sociale, psicologica. L’animale d’affezione è uno degli strumenti di cura della persona meno invasivo che esista, aiuta a crescere bambini, a unire famiglie e accompagnare gli anziani. Ma la legislazione è arretrata, siamo sotto il livello di civiltà.
E quindi…
Penso che dobbiamo portare l’Italia a livello degli altri Paesi europei rendendo realmente compatibile la vita dell’uomo con l’animale, agendo sulle norme per il trattamento e la cura, l’accoglienza e i servizi, il maltrattamento. Pensi che ancora non c’è una norma che impedisca a strutture come Green Hill di proliferare, io sono per bandirle definitivamente. Le leggi che ci sono vanno invece rafforzate e applicate con controlli sul territorio che oggi nessuno fa. E poi ci scandalizziamo quando li vediamo torturati e abbandonati.
Ma Bersani, Ingroia e perfino il suo Giannino si sono detti favorevoli a test di laboratorio sugli animali
Lo so ma esistono diverse posizioni perché ci sono anche soluzioni di ricerca biomedica diverse. Io ad esempio mi batto per affermare un protocollo che sta utilizzando un’associazione milanesi che si chiama Kyron, gestita da un noto medico israeliano, che fa sperimentazione farmacologica e chirurgica solo su animali gravemente malati. Il suo scopo è fare ricerca allungando loro la vita.
Poi ci sono altri temi, le disabilità, le regole di convivenza comune…
La cecità improvvisa mi ha portato a diretto contatto con le difficoltà delle cosiddette “utenze deboli”. Per viabilità, infrastrutture e barriere architettoniche spiace dirlo ma a Milano proprio non ci siamo. Sono problematiche che negli ultimi vent’anni non sono mai state affrontate in maniera complessiva ma mettendo toppe qua e là.
Insomma non siamo una grande capitale europea…
No. Penso agli impianti semaforici uditivi che a Milano, non si sa perché, ma son fatti coi piedi. Non sono automatici come nelle altre capitali europee. Quando ci sono un non vedente deve andare al semaforo, cercare uno scatolino appeso al palo e schiacciare un bottone quando c’è. Solo allora, se funziona, scatta il segnale acustico per l’attraversamento. Basterebbe così poco per renderli funzionali, e aiuterebbero tutti i pedoni nell’attraversamento. Pensi agli anziani, ai bambini…
Ma non sembra un tema di campagna elettorale…
E infatti gli altri non ne parlano ma è un errore: solo in Lombardia di sono 121mila disabili, di cui 40mila non vedenti. Non è proprio un numero basso. Expo 2015 vuole attirare 20milioni di turisti, di questi un 500/800 mila avranno disabilità, la metà di tipo visivo: che vogliamo fare, escluderli dall’evento perché non siamo capaci di farci carico del problema?
Ma per i “normali” forse questo è poco…
Si sbagliano. Rendere accessibili strutture e servizi per i disabili negli spazi collettivi migliorerebbe sensibilmente la vita di tutti i cittadini perché la città è di tutti, tutti la usano. Pensi a quanti ostacoli ci sono sul percorso di un disabile. Sono gli stessi per tutti, anche i normodotati faticano per evitarli. Pensi alla cartellonistica stradale, dei tombini, dei marciapiedi… i nostri occhi sono bombardati da un disordine generale che finisce per imporsi ai nostri sensi.
Insomma, la candidatura delle piccole cose…
Insisto, se al mattino devi andare al lavoro e il percorso è reso faticoso quella fatica si ripercuoterà sul lavoro che fai, sul rapporto con gli altri, sul tuo rientro a casa… te lo porti dietro, dentro. Nessuno ci mette mano perché sono piccole cose, ma con pochi soldi potremmo apportare grandi migliorie partendo dal basso, dalla strada, dalle piccole esigenze dei cittadini. Quelle più complesse potranno allora essere affrontate in modo meno aggressivo e più lucido. Perché se hai problemi in tutto, tutto è complicato.
Ma sa che le priorità in Italia sono sempre scandali, mazzette e processi?
Non sono mica fuori dal mondo. Il problema giustizia in Italia, aldilà delle corruzioni dei politici, è l’orologio: i processi sono lenti, i cittadini perdono la fiducia nella magistratura e nei giudici. Ma come si fa a sbloccare la situazione? Con accorgimenti semplici. Al Tribunale di Milano le pratiche si accumulano perché le ultime che arrivano sono trattate per prime e quelle in giacenza finiscono ultime. Basterebbe che le cancellerie stabilissero il calendario in base alle date di entrata e quello di lavorazione di conseguenza, semplice no?
Elezioni 2013
Lombardia, Frederic: “Altro che Monti, se volete il candidato col cane votate me”
"Monti e Berlusconi che adottano cuccioli in tv? Disgustosi". Frederic Gebhard, 32 anni, con il suo cane guida Elvis corre per un posto da consigliere regionale nella lista di Giannino. E' il candidato delle piccole cose ma forse vede più lontano di altri: in Lombardia 700mila elettori hanno un cane, 40mila persone sono disabili visivi. E i problemi, proprio non mancano…
“Se proprio volete votare per il candidato col cane, scegliete me!”. La butta sul ridere, ma neppure troppo, Frederic Gebhard, milanese classe 1980, in lista con Oscar Giannino per un posto da consigliere in Regione Lombardia. Lui con Elvis, un labrador nero, sta da dodici anni e ieri erano insieme sul palco con gli altri candidati in corsa per il Pirellone. Non gliel’hanno piazzato in mano a scopo promozionale, come a Berlusconi e a Monti. No, lui con Elvis ci vive notte e giorno, soprattutto ci cammina da otto anni perché Frederic Gebhard ha perso totalmente la vista a 20 anni. Stava perdendo, confessa, anche se stesso: se ne stava rintanato con la sua cecità tra le mura domestiche, al riparo da un mondo fatto scuro all’improvviso. E’ stato Elvis a riportato tra la gente. Seguendolo Frederic ha deciso di uscire di casa, mollare ogni indugio e cambiare tutto per infilarsi nel cuore della società. Alla fine, s’è buttato in politica al motto “chi osa, vince”. Lui, Elvis e un guinzaglio a bretelle in giro per Milano a spiegare il programma di “Fare-Per fermare il declino”. Certo non lo fermeranno da soli, mentre procedono lenti nella giungla urbana che respinge ogni forma di disabilità. Ma a chi l’ascolta Frederic porta in dote uno sguardo e un messaggio che nessun contendente offre: è il candidato delle piccole cose, quelle che non faranno sognare l’elettore ma con poco potrebbero migliorare la vita di tutti. E alla fine, forse, è quello vede più lontano di altri: in Lombardia 700mila elettori hanno un cane, 40mila persone sono disabili visivi. E i problemi proprio non mancano…
Berlusconi e Monti e i cani adottati in tv. Cosa ne pensa?
Posso essere franco? Disgusto per una strumentalizzazione a scopo elettorale che tocca il fondo. Di solito si tende a umanizzare gli animali, qui si tenta di umanizzare i politici con gli animali. Per me Elvis non è un appendice, un pupazzo ma è i miei occhi, la mia vita. Io e lui siamo simbiotici.
E’ di quelli che “il cane è come una persona”?
Non antropomorfizzo gli animali ma penso che possano comprendere l’essenziale, gli stati d’animo, meglio degli uomini. Quando mio fratello mi legge il giornale e io commento ad alta voce non lo vedo, ovviamente, ma so che ho il suo sguardo di silente e fedele approvazione. E’ il più fedele estimatore delle mie opinioni politiche, se Elvis potesse parlare!
Insomma un voto per due candidati, lei e Elvis…
Lei scherza ma è proprio grazie a lui che mi sono interessato in modo molto serio alle tematiche animaliste, scoprendo per altro un mondo che riguarda tante famiglie, i bambini, tutti noi. Pensi che in Lombardia, dove mi presento io, l’elettorato animalista è intorno al 30%, può spostare una massa enorme di voti. E io sono l’unico candidato che ha un programma dettagliato per la tutela degli animali.
Ma Giannino che dice di Elvis in Regione?
Ha capito il potenziale di una proposta in linea con “Fare” che guarda alle priorità della gente, al momento contingente e non alla competizioni tra i massimi sistemi. Poi Oscar ha tre gatti e una grande sensibilità verso i diritti dei deboli, uomini o animali che siano. C’è gente, mi creda, che è disgustata dalla politica e dice “io voto Frederic perché lui gli animali li ama davvero”.
E allora, cosa aggiunge al programma di “Fare”?
La cura e i diritti degli animali. Sembrano non avere attinenza con la politica e invece ce l’hanno eccome. Una intera civiltà si può misurare in base a come li tratta e noi siamo molto indietro. Viviamo un momento di grande crisi economica, sociale, psicologica. L’animale d’affezione è uno degli strumenti di cura della persona meno invasivo che esista, aiuta a crescere bambini, a unire famiglie e accompagnare gli anziani. Ma la legislazione è arretrata, siamo sotto il livello di civiltà.
E quindi…
Penso che dobbiamo portare l’Italia a livello degli altri Paesi europei rendendo realmente compatibile la vita dell’uomo con l’animale, agendo sulle norme per il trattamento e la cura, l’accoglienza e i servizi, il maltrattamento. Pensi che ancora non c’è una norma che impedisca a strutture come Green Hill di proliferare, io sono per bandirle definitivamente. Le leggi che ci sono vanno invece rafforzate e applicate con controlli sul territorio che oggi nessuno fa. E poi ci scandalizziamo quando li vediamo torturati e abbandonati.
Ma Bersani, Ingroia e perfino il suo Giannino si sono detti favorevoli a test di laboratorio sugli animali
Lo so ma esistono diverse posizioni perché ci sono anche soluzioni di ricerca biomedica diverse. Io ad esempio mi batto per affermare un protocollo che sta utilizzando un’associazione milanesi che si chiama Kyron, gestita da un noto medico israeliano, che fa sperimentazione farmacologica e chirurgica solo su animali gravemente malati. Il suo scopo è fare ricerca allungando loro la vita.
Poi ci sono altri temi, le disabilità, le regole di convivenza comune…
La cecità improvvisa mi ha portato a diretto contatto con le difficoltà delle cosiddette “utenze deboli”. Per viabilità, infrastrutture e barriere architettoniche spiace dirlo ma a Milano proprio non ci siamo. Sono problematiche che negli ultimi vent’anni non sono mai state affrontate in maniera complessiva ma mettendo toppe qua e là.
Insomma non siamo una grande capitale europea…
No. Penso agli impianti semaforici uditivi che a Milano, non si sa perché, ma son fatti coi piedi. Non sono automatici come nelle altre capitali europee. Quando ci sono un non vedente deve andare al semaforo, cercare uno scatolino appeso al palo e schiacciare un bottone quando c’è. Solo allora, se funziona, scatta il segnale acustico per l’attraversamento. Basterebbe così poco per renderli funzionali, e aiuterebbero tutti i pedoni nell’attraversamento. Pensi agli anziani, ai bambini…
Ma non sembra un tema di campagna elettorale…
E infatti gli altri non ne parlano ma è un errore: solo in Lombardia di sono 121mila disabili, di cui 40mila non vedenti. Non è proprio un numero basso. Expo 2015 vuole attirare 20milioni di turisti, di questi un 500/800 mila avranno disabilità, la metà di tipo visivo: che vogliamo fare, escluderli dall’evento perché non siamo capaci di farci carico del problema?
Ma per i “normali” forse questo è poco…
Si sbagliano. Rendere accessibili strutture e servizi per i disabili negli spazi collettivi migliorerebbe sensibilmente la vita di tutti i cittadini perché la città è di tutti, tutti la usano. Pensi a quanti ostacoli ci sono sul percorso di un disabile. Sono gli stessi per tutti, anche i normodotati faticano per evitarli. Pensi alla cartellonistica stradale, dei tombini, dei marciapiedi… i nostri occhi sono bombardati da un disordine generale che finisce per imporsi ai nostri sensi.
Insomma, la candidatura delle piccole cose…
Insisto, se al mattino devi andare al lavoro e il percorso è reso faticoso quella fatica si ripercuoterà sul lavoro che fai, sul rapporto con gli altri, sul tuo rientro a casa… te lo porti dietro, dentro. Nessuno ci mette mano perché sono piccole cose, ma con pochi soldi potremmo apportare grandi migliorie partendo dal basso, dalla strada, dalle piccole esigenze dei cittadini. Quelle più complesse potranno allora essere affrontate in modo meno aggressivo e più lucido. Perché se hai problemi in tutto, tutto è complicato.
Ma sa che le priorità in Italia sono sempre scandali, mazzette e processi?
Non sono mica fuori dal mondo. Il problema giustizia in Italia, aldilà delle corruzioni dei politici, è l’orologio: i processi sono lenti, i cittadini perdono la fiducia nella magistratura e nei giudici. Ma come si fa a sbloccare la situazione? Con accorgimenti semplici. Al Tribunale di Milano le pratiche si accumulano perché le ultime che arrivano sono trattate per prime e quelle in giacenza finiscono ultime. Basterebbe che le cancellerie stabilissero il calendario in base alle date di entrata e quello di lavorazione di conseguenza, semplice no?
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.