Secoli ormai sono trascorsi da quando la feccia dell’Italia volle farsi chiamare onorata società. Quanta sottile perfidia nella mente
di quei miserabili criminali!
Chi ti stuprò donna? L’onorata società…
Chi ti uccise i figli? L’onorata società…
Chi ti bruciò la casa? L’onorata società…
Tutti gli onesti e i coraggiosi hanno lottato contro quella società e i suoi sedicenti uomini d’onore. A tutti era chiara l’arroganza di quell’ironia, ma oggi tutto si confonde in questa società che trasforme le guerre più ingiuste in doverose operazioni di pace e guarda con sospetto coloro che chiedono il rispetto della verità.
L’uomo più potente d’Italia proclama eroe un mafioso assassino che ha saputo tener la bocca chiusa e non spende neanche una parola per onorare la memoria di Falcone, Borsellino e mille altri indimenticabili eroi caduti nella guerra contro le mafie.
Società, com’era bella questa parola quando significava darsi la mano per affrontare tutti insieme le dure asprezze della vita con parità di diritti e di doveri, ma soprattutto come amici fraterni.
Angelo Annovi