Identificazione di una donna, da teenager piena di speranze a donna matura costretta alla resa. E’ la storia di Susn nelle parole dello scrittore bavarese Herbert Achternbusch e nelle visioni teatrali-cinematografiche del regista Thomas Ostermier, uno dei maestri della scena europea, Leone d’Oro della Biennale di Venezia alla carriera. Uno degli spettacoli teatrali internazionali più acclamati della scorsa stagione che  arriva per la prima volta, a Bologna: Susn andrà in scena lunedì 18 e martedì 19 febbraio, ore 21, a Teatri di Vita di Bologna.

Uno spettacolo di grande emozione, che colpisce al cuore e fa sorridere. Cinque storie di donne in momenti diversi della vita, oppure cinque momenti diversi della vita della stessa donna: questo è “Susn”, nell’interpretazione di una straordinaria attrice, Brigitte Hobmeier, in scena con Edmund Telgenkämper.

Thomas Ostermeier, uno dei più sorprendenti registi europei, che a soli 29 fu chiamato a dirigere la prestigiosa Schaubühne di Berlino e oggi è ormai un pezzo di storia del teatro contemporaneo, rilegge il testo su un doppio piano: teatrale e cinematografico, grazie a un allestimento di raro fascino e bellezza. Lo spettacolo è presentato a Bologna con la collaborazione del Goethe Institut Mailand e dell’Istituto di Cultura Germanica di Bologna. 

Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia, Ostermeier incontra Herbert Achternbusch e il suo struggente Susn”, storia di una sconfitta: la vita di una donna alla ricerca della propria identità, monitorata  con  una  lucidità  quasi  entomologica,  è destinata a smorzarsi nel lento scorrere dei decenni. Per uno spettacolo unanimemente considerato di straordinaria bellezza e capace di coinvolgere i sensi: la vista (sollecitata con una folgorazione cinematografica), l’udito (grazie alla suggestiva colonna sonora) e perfino l’olfatto.

Herbert Achternbusch racconta in quest’opera in cinque atti la vita di Susn, nella foresta bavarese: una donna costretta tra le sue aspirazioni e un mondo a cui si ribella. Nel primo atto la sentiamo raccontarsi a 17 anni: fa un primo bilancio della propria vita e difende appassionatamente la sua determinazione a staccarsi dalla Chiesa. Dieci anni dopo ritroviamo Susn nel suo appartamento da studentessa, quando piena di speranza si è mossa dalla campagna alla città. Sola. In una notte di tempesta. Mentre dal suo linguaggio emerge una fantasmagoria erotica. Passano altri 10 anni, e Susn vive ora insieme a uno scrittore, per il quale il proprio procedimento di scrittura è un soliloquio che ignora tutti coloro che lo circondano. Nell’ultimo atto, Susn è seduta in chiesa, con una bottiglia di liquore in mano: “Beh sì, a volte non voglio vedere nessuno e non voglio sentire una parola da Dio, ma che altri potrebbe mai ascoltarmi, se non lui?”.

Info: 051.566330 – www.teatridivita.it

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