Dopo il gran rifiuto all'intervista televisiva, non accennano a spegnersi le polemiche sul leader del Movimento 5 Stelle: Renzi lo definisce "un coniglio", Damiano "un reazionario" e per Bersani "rischia di portare l'Italia fuori dalla democrazia". Lui però va avanti e contrattacca: "Devono andare tutti a casa!"
Gli ultimi bagni di folla dello Tsunamitour e il dietrofront all’intervista di SkyTg24 hanno riportato Beppe Grillo al centro del dibattito politico. E mentre i rivali del comico genovese provano a minimizzarne i contenuti, puntando il dito verso i suoi modi “poco ortodossi”, lui prosegue nella sua campagna lanciando un’altra serie di attacchi agli avversari politici. Per Grillo Berlusconi è “il nano zompettante”, mentre Mario Monti diventa “Padre Merrin” del film l’Esorcista. Dal palco di Cremona, il leader del Movimento 5 Stelle si dice molto ottimista riguardo all’esito della tornata elettorale. Per lui, “comunque vada, sarà un bagno di sangue. Per tutti”.
Grillo non risparmia nemmeno Ratzinger: “E’ un uomo che ha capito da due tweet che le chiese sono vuote. E’ un uomo che ha paura della sua chiesa, dei suoi cardinali e, poiché è tedesco, se n’è andato”. Né tanto meno il Pd: “Loro non riescono a capire un c… della loro banca e vorrebbero controllare uno Stato? Non riescono nemmeno a vendere una macchina usata”. E ha concluso con il solito grido di battaglia: “Fra cinque giorni dobbiamo dare un segnale forte: devono andare tutti a casa!”.
Secondo Silvio Berlusconi, Grillo è “cattivissimo di natura” ed è per questo che ha rifiutato il confronto televisivo. Per Matteo Renzi è addirittura “un coniglio”: il sindaco di Firenze definisce i modi del leader M5S “non democratici”, pur riconoscendo che “su tanti temi ha ragione”. Poi aggiunge: “Non mi stupirei se Grillo fosse il terzo o addirittura il secondo partito alle prossime elezioni, ma il voto a lui mette a posto la coscienza non il Paese”. Cesare Damiano lo definisce un “reazionario”, mentre per Antonio Ingroia “è abile a fare marketing, ma non ha proposte concrete”.
Angelino Alfano teme che il boom del Movimento possa sconvolgere gli equilibri politici a sfavore del Pdl: “Gli elettori che sono alternativi alla sinistra e che pensano, votando Grillo, di mandare tutti a casa, sappiano che il vero rischio è di mandare Bersani a palazzo Chigi e la sinistra al governo”. Ma l’attacco più deciso è quello di Pier Luigi Bersani, secondo il quale “Grillo rischia di portarci fuori dalla democrazia”. L’intervento del segretario del Pd a Pomeriggio 5 non lascia spazio a interpretazioni: “Io le istanze dei cittadini arrabbiati le comprendo ma Grillo non ha mai risposto ad una domanda in vita sua. Poi dice: via dall’euro e mille euro per tre anni a chi è senza lavoro. Così ci porta in Grecia”.