Un report della banca svizzera avverte che "il quadro relativamente più rassicurante per i mercati è la vittoria del centrosinistra, che formerà probabilmente un governo con Monti". E segnala l'aumento di popolarità di Grillo, che "potrebbe complicare lo scenario"
Il gruppo bancario svizzero Credit Suisse lancia un chiaro avvertimento sulle elezioni politiche italiane. “Tutti i sondaggi recenti mostrano lo scenario relativamente rassicurante per i mercati di una vittoria del centrosinistra pro-Europa, che formerà probabilmente un governo con il supporto della coalizione centrista di Mario Monti“, afferma un report diffuso dall’istituto, sottolineando che bisogna però considerare altri scenari meno ottimisti. Tra questi, la banca lancia l’allarme sulla “vittoria del centrodestra in entrambe le Camere che, pur essendo un evento molto poco probabile, rappresenta un’ipotesi potenzialmente più negativa per il mercato”.
“Una vittoria del centrodestra sarebbe probabilmente negativa per il mercato nel breve termine”, chiarisce il documento, sottolineando che lo schieramento di Silvio Berlusconi ha mostrato in campagna elettorale una posizione “anti-europeista e anti-Monti”. Il documento pubblicato dalla banca in vista delle elezioni italiane precisa che “le elezioni italiane restano quindi un evento che rappresenta un rischio significativo“. E segnala l’aumento di popolarità di Beppe Grillo nelle ultime settimane, che “potrebbe complicare lo scenario”. “La forte incertezza, la disillusione degli elettori e gli scandali finanziari e politici recenti stanno facendo avanzare il Movimento 5 Stelle, che ha aggiornato il programma nell’arco del tempo”, avvertono gli esperti della banca, “ma i punti principali rimangono la democratizzazione del sistema politico, la trasparenza nella pubblica amministrazione e i tagli alla spesa pubblica”.
Le “preoccupazioni” sollevate dal report riguardano soprattutto “i passi avanti del centrodestra guidato dall’ex premier Silvio Berlusconi registrati nei sondaggi delle ultime settimane”. Ma anche la diffusione del voto di protesta, “sempre più popolare nelle ultime settimane”, e la possibilità che il centrosinistra, nonostante l’accordo con il centro, “non ottenga una maggioranza abbastanza solida”.