Secondo i dati dell'Abi a gennaio gli istituti di credito hanno chiuso ancor di più i rubinetti: la stretta è stata del 3,3 per cento. E il direttore centrale Gianfranco Torriero avverte che sono pronti a "rivedere le stime sulla dinamica del Pil per il 2013"
Crollano ancora i prestiti a famiglie e imprese, mentre salgono i tassi dei mutui. E’ quanto rivela il rapporto mensile dell’Abi, sottolineando che la stretta del credito da parte delle banche è stata del 3,3 per cento a gennaio su base annua, in decisa crescita rispetto al -2,5 per cento di fine 2012. Si tratta del calo più incisivo degli ultimi due anni.
Il tasso sui mutui concessi dalle banche alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è invece salito a gennaio al 3,75 per cento, dal 3,7 per cento del mese precedente. La quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso, in particolare, risultata pari al 25,2 per cento, dal 22,8 per cento del mese precedente, mentre il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie è cresciuto al 3,71 per cento dal 3,65 per cento di dicembre 2012.
Il rapporto dell’Associazione bancaria italiana segue di pochi giorni la denuncia di Adusbef e Federconsumatori, che hanno evidenziato come una famiglia italiana che sottoscrive un mutuo di 100mila euro a 30 anni è costretta a pagare una rata mensile di 69 euro più alta – 828 euro in più all’anno – rispetto alla media dell’Unione europea.
Il direttore centrale dell’Abi, Gianfranco Torriero, ha inoltre annunciato durante una conference call che “rivedremo le stime sulla dinamica del Prodotto interno lordo per il 2013″. “Visto il dato Istat del quarto trimestre 2012, -0,9% invece del previsto -0,4% a marzo, ci sarà una revisione”, ha spiegato, ricordando che la previsione dell’Abi per l’anno in corso è attualmente -0,6 per cento.