Super poliziotti o capi popolo? No grazie, non voto
Io non voterò, spero che vogliate leggere con rispetto le mie motivazioni. Non voterò perché in nessun modo voglio legittimare questa democrazia rappresentativa dei più che escludono gli oppressi. Non voterò perché gli emarginati , i reietti, quelli che vi fanno schifo ma cui io tengo, non se li è mai filati nessuno, nessuno ne parla se non per promettere finti posti di lavoro sparando cifre a caso.
Non voterò perché i mille o 600 euro al mese di cui si riempiono la bocca in molti , sono pura propaganda elettorale di chi cerca di fare perno sulla dabbenaggine altrui per volare in alto laddove il paradiso è un cenacolo di pochi.
Non voterò perché questo sistema elettorale è una vergogna immane e chi doveva e poteva cambiarlo, non ha voluto.
Non voterò chi ha creato un’accozzaglia di gente un po’ di destra, un po’ di sinistra con vecchi riciclati e con solo tanta voglia di metter manette e un pericoloso desiderio di giustizialismo forcaiolo.
Non voterò chi gioca sulla disgrazia del popolo, sulla sua incoscienza facendo leva sull’odio e l’ignoranza, promettendo una democrazia diretta e dal basso che non esiste e che dovesse un giorno chissà esistere la concerebbero un comico e un guru del web.
Mai ho legittimato i vecchi partiti quindi nel mio ragionamento non li ho neppure lontanamente presi in considerazione. Non sono una menefreghista o un’analfabeta politica, tutt’altro. Ma non ce la faccio a legittimare con il mio voto tutta questa gente che non sa cosa sia la libertà, che non sta mai dalla parte di chi è davvero debole ma tenta solo di imbonire, persuadere, cercare consenso in modo scorretto e volgare.
Voi mi direte: ma se non voti subisci, perdi un diritto. No, il mio non voto come quello di tante altre persone non è un bieco disinteresse o un volgare arrendermi. Preferisco fare politica dal basso, nel mio piccolo grande, irrisorio ma importante mondo dove posso agire, trovare persone affini e insieme a loro costruire e perpetrare un’idea di libertà che un giorno infetti anche chi si accontenta.
Un voto non è utile se fatto senza cuore, un voto non è utile se permette ad uno stato di cose inverecondo e truce di andare avanti. Non credo affatto che bastino rivolte pseudo popolari veicolate da capi comici e leader per cambiare il nostro paese: io credo nell’individuo, sacro e inviolabile e un individuo è tale solo se prende coscienza di essere potente. Fin quando la massa andrà come una mandria di pecore appresso ad un leader carismatico che se la suona e se la canta e non dà vera democrazia diretta , essa non sarà composta da singoli coscienti e potenti. Dire sì è un atto bellissimo, è un atto di apertura, contagio al possibile ma la speranza in questo caso è un sedativo. Sperare di riformare qualcosa che è putrido alla base è accettare un compromesso che la mia coscienza non permette. Scendere a patti dando potere a leader e capi popolo pregni di contraddizioni, è forse la morte definitiva del tentativo umano di immaginare qualcosa di diverso. De André scriveva : “ in fin dei conti la ragionevolezza e la convivenza sociale autentica si trovano di più in quella parte umiliata ed emarginata della nostra società che non tra i potenti. Ho degli ideali precisi, quelli libertari che ho sempre avuto, solo che direi che sto aspettando che si verifichi almeno il decentramento del potere, per poter gestire in piccolo questo potere fino a creare isole di libertarismo.” Votare Ingroia e i riciclati nascosti dentro l’Ingroiellum?
“I giudici sono semplicemente delegati a usare questo potere deterrente che non ricostituisce la morale”“, scriveva sempre De André e lo penso anche io, non servono super poliziotti ma una rivoluzione culturale che ci renda indipendenti e non più giustizialisti e gragari di imbonitori. E per chi voterà in buona fede Grillo e Casaleggio, che in tre anni non sono “riusciti neppure ad abbozzare una piattaforma di e-democracy al livello nazionale , ricordo sempre De Andrè :
“…bisogna farne di strada
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non esistono poteri buoni”
(Nella mia ora di libertà)