Tornare nel luogo di residenza per poter votare alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio? Nessun problema. In teoria. Trenitalia offre sconti fino al 70 per cento per permettere agli italiani di esprimere la propria preferenza alle urne. Solo che comprare il biglietto ridotto non è per niente semplice. Anzi, l’acquisto è un vero e proprio percorso a ostacoli.
Le “tariffe speciali” in vista del “voto fuori sede” esistono davvero. E sono annunciate sul sito. Trenitalia infatti ha stipulato un accordo con il ministero dell’Interno: i prezzi agevolati prevedono uno sconto del 60% per i treni regionali e del 70% per quelli a media e lunga percorrenza (riduzioni applicabili esclusivamente a viaggi in seconda classe e livello standard). Riuscire a usufruirne però, risulta complicato. Alzare la cornetta e prenotare il biglietto tramite call center? Non si può. Stesso discorso per quanto riguarda l’acquisto online.
Il call center di Trenitalia, interpellato da Ilfattoquotidiano.it conferma: per usufruire della riduzione bisogna recarsi esclusivamente in biglietteria o in una agenzia di viaggi muniti di documento di identità e tessera elettorale. E andare alla biglietteria automatica per evitare le file chilometriche è inutile. Bisogna obbligatoriamente presentarsi davanti al bigliettaio in carne e ossa. Chi lavora o comunque non ha tempo di recarsi in stazione e mettersi pazientemente in coda, ha una sola alternativa: andare in una agenzia di viaggi. Mica una qualsiasi, deve essere una di quelle che utilizzano il sistema di prenotazione cartaceo e non solo web. E, ovviamente, il viaggiatore deve pagare i diritti di agenzia come per qualsiasi altro biglietto. Nessuna esenzione per le tariffe agevolate pro-voto.
Non solo. E’ obbligatorio avere con sé la tessera elettorale. Al ritorno ovviamente bisogna mostrarla con il timbro che attesti che ci si è effettivamente recati a votare. Ma, al contrario di quanto riportato sul sito, bisogna avere la tessera anche al momento dell’acquisto in biglietteria. Sulla pagina web di Trenitalia c’è scritto infatti che, nel caso si sia sprovvisti di tessera, per il viaggio di andata è possibile presentare un’autocertificazione in cui si dichiara che si sta andando a votare. “Al viaggiatore che dichiara di essere sprovvisto di tessera elettorale deve essere fatta sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva, ai sensi degli artt. 46 lett. i) e 49 del D.P.R. 445 del 28/12/2000 – si legge sul sito – l’autocertificazione deve essere presentata esclusivamente al personale di biglietteria. La dichiarazione può anche essere sottoscritta dall’interessato e presentata da persona incaricata, insieme ad una fotocopia non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore. In ogni caso, l’autocertificazione può essere prodotta solo per il viaggio di andata”. Solo che poi, nei fatti, ciò non avviene: gli operatori del call center infatti spiegano che l’autocertificazione non viene accettata. Al massimo può essere accettata una copia della tessera elettorale, ma nessuna dichiarazione sostitutiva.
Non si può dunque dire che la procedura scelta dall’azienda statale sia agevole per i consumatori. E Italo? Anche la compagnia fondata da Luca Cordero di Montezemolo ha stretto un accordo con il ministero dell’Interno e applica una tariffa scontata del 60%. Paradossalmente, però, prenotare un biglietto con l’azienda privata è più semplice che con Trenitalia: con Ntv infatti per il viaggio di andata è sufficiente presentare un’autocertificazione redatta in carta semplice e l’acquisto si effettua telefonicamente. Unico obbligo: disporre di una carta di credito o di una prepagata.
PRECISAZIONE
In merito ai numerosi commenti che segnalano l’effettiva possibilità di fare un’autocertificazione presso Trenitalia per il viaggio di andata, vogliamo precisare che abbiamo riportato quanto ci è stato riferito dagli operatori del call center in diverse telefonate (come testimoniato dal file audio inserito nell’articolo). Prendiamo atto che il personale di Trenitalia in biglietteria faccia il contrario di quanto affermato dagli operatori del call center. Ma questo non smentisce le informazioni da noi raccolte.
La redazione de ilfattoquotidiano.it