L'ex sindaco di Milano, incassata la batosta degli endorsement dei "montiani" per Ambrosoli, riceve il sostegno dei protagonisti della forza politica dei conservatori all'Europarlamento come il capogruppo francese Daul e l'ex presidente dell'assemblea Pottering
Gabriele Albertini gioca la partita europeista, puntando tutto sugli elettori di centrodestra ancora smarriti. Incassata amaramente la batosta dell’endorsement di Pietro Ichino ad Ambrosoli, il candidato di Lombardia Civica (e al contempo capolista in Senato per Scelta Civica con Monti) gioca la carta delle relazioni internazionali, allargando il cerchio d’azione della sua offerta politica per non rimanerne schiacciato.
In suo soccorso arriva infatti il sostegno di alcuni importanti protagonisti del Partito Popolare Europeo, come il francese Joseph Daul, capogruppo del Ppe, e il tedesco Hans Pottering, già presidente del Parlamento Europeo. Ma non è finita: in campo per Albertini anche l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, rimasto fuori dalle liste del Pdl e da tempo vicino all’area centrista. L’ex sindaco di Milano sa bene che in gioco non ci sarà soltanto il risultato delle elezioni regionali, ma il peso, e quindi il futuro, di un’intera area politica già da tempo staccata dal centrodestra berlusconiano che su di lui ha puntato molto, per scelta o necessità.
La speranza dei promotori del progetto è che dalla Lombardia possa partire questo movimento riformatore che possa assorbire gli ormai apolidi elettori e al contempo dare una nuova casa agli eletti. Da tempo si parla infatti di ufficializzare la nascita del Partito Popolare Lombardo, una sorta di succursale regionale del Ppe presieduto dallo stesso Albertini, ma al momento sembra essere posticipata la sua nascita. Una questione che agita non poco i componenti del neonato movimento: nel post elezioni tutto può accadere e lo spostamento a sinistra dell’area montiana potrebbe far sfumare il progetto. A sperarci è sicuramente Giuseppe Valditara, ex finiano doc, che da mesi investe sulla candidatura di Albertini come battesimo per la nascita di un partito dalle forti radici territoriali che sia al contempo legato a doppio filo con il centrodestra europeo. Con lui, tra gli altri, Giorgio Stracquadanio, uscito dal Pdl in contrasto con il Cavaliere, ma poi rimasto fuori dalle lista di Monti alla Camera.
Il primo e più importante test allo spoglio sarà tra pochi giorni, e subito dopo si continuerà con le amministrative in capoluoghi come Brescia e Lodi, dove sembra che questa formazione si presenti già sotto forma di partito.
Sara Giudice