Ancora intimidazioni per Antonio Ingroia. Il leader di Rivoluzione civile, già più volte minacciato quando era procuratore di Palermo, ha ricevuta una lettera minatoria presso la sede del partito dei Comunisti italiani. A comunicarlo è Orazio Licandro, coordinatore della segreteria del Pdci e candidato alla Camera con Rivoluzione civile. “Questa mattina (mercoledì, ndr) – racconta Licandro – è stata recapitata presso la sede nazionale del Pdci una busta anonima contenente un messaggio di minacce di morte destinate ad Antonio Ingroia”. La lettera, spiega il coordinatore, recitava testualmente: “Ingroia comunista di merda ritirati o ti facciamo fare la fine di Falcone e Borsellino. 1000 kg di Tnt-T4 sono pronti…”.
“Si tratta – prosegue Licandro – di un atto di stampo mafioso-fascista, teso a colpire una figura limpida della lotta alla mafia, della legalità e della buona politica come Antonio Ingroia. Questo sistema dell’informazione che oscura e denigra sistematicamente Rivoluzione civile – conclude – sta contribuendo a creare un clima pericoloso intorno alla lista”.
Anche il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto, ha voluto esprimere il proprio sostegno a Ingroia: “Piena e affettuosa solidarietà a nome di tutto il Pdci ad Antonio Ingroia per le minacce recapitate questa mattina presso la sede nazionale del nostro partito”. Le posizione di Diliberto ricalca quella di Licandro: “Si tratta di un atto di stampo fascistoide, si vuole chiudere la bocca ad un uomo con la schiena dritta, che sui temi del lavoro, dei diritti e della legalità rappresenterà una svolta per il Paese. Il salto di qualità della minacce è un segnale inquietante e che va prontamente stigmatizzato. Ingroia non fermerà certo la sua battaglia e noi saremo al suo fianco”.
Solidale a Ingroia anche Antonio Di Pietro: “Condanniamo fermamente questo ignobile gesto e ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine individuino al più presto i responsabili. E’ evidente che le battaglie in difesa della legalità e della Costituzione, portate avanti da Antonio Ingroia e da Rivoluzione Civile, fanno paura e danno fastidio a molti”. “Non ci faremo intimidire – ha concluso Di Pietro – non piegheremo la testa e continueremo, con la schiena dritta, le nostre battaglie in nome dei cittadini”.