Si fa sempre più fosco l’orizzonte di Oscar Pistorius. Sia per il processo che lo vede imputato di omicidio premeditato. Sia, per quel che vale, per i successi passati dell’atleta paralimpico, la cui carriera che aveva fatto commuovere il mondo sta ricevendo continue cannonate. L’ultima è quella del ritrovamento di due confezioni di testosterone e siringhe nella sua camera da letto, come testimoniato in aula uno degli investigatori che sta indagando sull’omicidio di Reeva Steenkamp, la fidanzata di Pistorius. Solo che poi è arrivato il dietrofront della Procura: “C’è stato un errore nell’identificare come testosterone le sostanze rinvenute dalla polizia nell’appartamento” ha ammesso il portavoce della Procura, Medupe Simasiku, riconoscendo che nella deposizione in aula del detective Hilton Botha ci sono stati degli errori. L’identificazione delle sostanze, ancora sottoposte ai test, “non è certa”. La difesa di Pistorius in aula, aveva replicato al poliziotto sostenendo che non si trattava di steroidi o di sostanza proibite, ma di un rimedio alle erbe.
In aula, a Pretoria, hanno deposto anche alcuni testimoni che hanno parlato di “urla senza fine prima degli spari” provenire dalla villa di Pistorius prima degli spari contro la Steenkamp. Una testimonianza ritenuta decisiva: l’atleta sudafricano sostiene infatti di aver sparato alla fidanzata scambiandola per un intruso e che la coppia era andata a dormire verso le 22. Secondo la testimonianza citata dall’accusa, invece, i due stavano litigando furiosamente tra le 2 e le 3 di notte. E’ la seconda giornata di udienze al tribunale di Pretoria che deve decidere sulla richiesta di libertà su cauzione avanzata dalla difesa di Pistorius.
Dalle testimonianze degli investigatori è emerso inoltre che nell’abitazione di Pistorius sono state trovate munizioni calibro 38 senza licenza e per questo gli inquirenti vogliono che l’atleta sia accusato anche di possesso illegale di munizioni. In precedenza l’agenzia Reuters aveva affermato che era stata trovata anche una pistola.