Il procedimento avviato dopo l’esposto presentato dal coordinatore regionale del Partito dei siciliani Rino Piscitello, secondo il quale dietro il passaggio di numerosi deputati all’Ars al Megafono di Rosario Crocetta “ci potrebbe essere il voto di scambio”. Il governatore si difende: "Sarei stato un kamikaze a rifiutarli"
La procura di Palermo ha aperto un fascicolo dopo l’esposto presentato dal coordinatore regionale del Partito dei siciliani Rino Piscitello. Secondo il politico dietro il cambio di casacca di numerosi deputati all’Ars passati con il governatore Rosario Crocetta “ci potrebbe essere il voto di scambio”. Si tratta di un fascicolo aperto secondo il “modello 45”, cioè senza notizie di reato. In ogni caso, la procura avvierà le relative indagini e gli accertamenti per verificare quanto denunciato da Piscitello.
“Siamo molto preoccupati di questo utilizzo elettorale dell’operato del governo Crocetta e riteniamo che questo sia il meccanismo della vecchia politica”, ha dichiarato Piscitiello. “Riteniamo – ha aggiunto – che con Crocetta alla Regione siciliana è tornata la vecchia politica, è tornato il ‘cuffarismo’ e anche tanti uomini di Cuffaro“. L’accusa del coordinatore del Partito dei Siciliani si basa sul fatto che “in un paio di mesi circa il 15% dei deputati dell’Ars si sono spostati verso il partito di Crocetta o partiti che lo sostengono”. “Nell’ultima settimana – ricorda – ci sono stati passaggi anche di ex consiglieri comunali, sindaci. Tutte queste improvvise conversioni ideali che statisticamente sono impossibili”.
Crocetta si difende ai microfoni di La7: “Se ci sono deputati che abbandonano il centro autonomista e il centrodestra per aderire al mio movimento, cosa vuole che dica a loro ‘no, restate con loro?’ Dovrei essere un kamikaze“. Il presidente della Regione siciliana ha definito “offensivo” il “termine ‘mercato delle vacche‘ (così come Piscitello aveva definito il passaggio dei deputati da altre formazioni al Megafono, ndr) per chi come me considera la politica coerenza”.