Manca pochissimo alle elezioni e si avvia alla conclusione la breve ma intensa esperienza di governo tecnico guidata da Mario Monti. Un esecutivo nominato in una situazione d’emergenza con il compito di risanare il bilancio pubblico e salvare l’Italia dalla crisi finanziaria.
Le principali riforme avviate da Monti hanno avuto come direttrice principale l’aumento delle entrate fiscali. Non solo sono state introdotte nuove tasse tra cui l’Imu, ma si è anche cercato di recuperare il massimo gettito tramite la lotta all’evasione fiscale.
Nella nostra presentazione analizziamo tutte le mosse che il governo Monti ha intrapreso contro l’evasione fiscale.
Un volo d’insieme partendo dalla tracciabilità, passando ai blitz della Guardia di Finanza ed arrivando ai nuovi strumenti informatici di cui è stata dotata l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia l’azione di Monti è stata molto sbilanciata dal lato del contrasto ed è quasi totalmente mancata un’ambiziosa azione di riforma che puntasse a prevenire l’evasione fiscale.
Indichiamo quindi qualche proposta per il prossimo governo che riesca a sanare la situazione e sappia affrontare il problema a tutto tondo. In particolare il nostro Paese necessità di:
1) Una riforma fiscale
2) L’eliminazione delle autodichiarazioni
3) Un incentivo all’uso di moneta elettronica per le piccole transazioni
4) Redistribuzione dei proventi della lotta all’evasione fiscale
Sono stati compiuti grandi passi in avanti considerando che in passato non sempre si è intervenuti con tale impegno contro l’evasione. E purtroppo a volte si è remato contro giustificandola e approvando numerosi condoni.
Ad esempio, il 6 febbraio l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affermato la sua intenzione di abolire il Redditometro nel caso vincesse le elezioni. Ed il Redditometro non sarebbe l’unica cosa a sparire in caso di vittoria della sua coalizione. Pare infatti che verrebbero abolite anche gran parte delle norme sulla tracciabilità e la soglia di utilizzo del contante verrebbe riportata a 12.500 euro.