“Ho qui nel mio telefonino gli sms che quella signora (Angela Bruno, ndr) ha mandato a una persona di cui non rivelo il nome. La signora sappia, e mi ascolti, che io possiedo le comunicazioni che lei ha fatto“. E’ l’avvertimento quasi intimidatorio che Giancarlo Galan, durante la trasmissione “Agorà”, su Rai Tre, ha pronunciato all’indirizzo di Angela Bruno, la dipendente Green Power oggetto delle allusioni sessuali di Silvio Berlusconi. Il capolista in Veneto per il Pdl ha sventolato a più riprese il suo telefonino, scatenando una bagarre concitata tra gli ospiti in studio. Lo stesso conduttore, Andrea Vianello, ha voluto prendere le distanze dalle affermazioni reiterate dell’ex ministro, che ha ribadito: “Sono sms scritti alle 13.59 del giorno successivo alle battute di Berlusconi. E la signora ha scritto ad alcune persone quanto era contenta e quali vantaggi poteva ricavare. Eccole qua, se volete leggere questi sms, sono qua”. Gli ospiti lo hanno invitato a desistere, con moniti anche duri (“vergognati, cerca di essere serio”). Ma Galan non ha arretrato e ha aggiunto, sbattendo il telefonino sulla poltrona: “E’ una vergogna, il suo è stato un comportamento ignobile. Se non le vanno bene i commenti di Berlusconi, stia a casa“. E a Vianello, che si è rifiutato di leggere le conversazioni e ha giudicato “schifose” le battute di Berlusconi, l’esponente del Pdl ha controbattuto accusando Formigli, che aveva intervistato Angela Bruno durante “Piazza Pulita”, su La7: “Lo sfruttamento avviene da parte di chi oggi utilizza quella signora. Lei prima aveva detto cose totalmente diverse”