Con la nostra protesta ieri abbiamo sfidato la moda a ripulirsi ma è stata una grossa sfida anche per me. Sono Indira, la modella-cimber della sfilata verticale sul Castello Sforzesco.
Che azione insolita! Nel mio zaino da attivista, oltre a corde e imbragatura, c’erano anche stivali con il tacco, rossetto e specchietto. Per anni mi sono allenata a lavorare appesa sulle corde ma questa volta ho dovuto fare di più: essere la modella della prima sfilata verticale a Milano per l’apertura della fashion week.
Vi racconto dall’inizio. Nel backstage della mia sfilata (dietro ai merli e non dietro le quinte) ci sono gli altri attivisti a prepararmi gli ancoraggi. Intanto io mi vesto con abiti “fashion”, finisco di truccarmi, copro il caschetto di protezione col colbacco e mi sistemo l’imbrago. Gli imbraghi sono pensati per farti stare seduto e non per ruotare. La sfilata verticale, invece, richiede un sistema diverso che abbiamo studiato e perfezionato precedentemente. L’appoggio del peso del mio corpo è tutto su due corde che mi girano attorno ai fianchi e premono sulle ossa. Non è facile da sopportare ma basta essere consapevoli!
Tutto ok, mi sento pronta. Guardo giù ed esco dal davanzale. I fianchi indolenziti dalle due giornate precedenti di allenamento, i muscoli tesissimi su addome, schiena e collo in una vera battaglia contro la gravità. In questo mondo alla rovescia inizio a sfilare e da lì rilancio la sfida di Greenpeace alle case d’Alta moda: impegnarsi nell’unica vera tendenza che rispetta il Pianeta, cioè una moda non contaminata da deforestazione e sostanze tossiche.
Nella classifica “The Fashion Duel” finora solo Valentino Fashion Group si è impegnato per raggiungere gli ambiziosi obiettivi Deforestazione Zero e Scarichi Zero nelle propria produzione. Che aspettano Prada, Dolce&Gabbana, Chanel e tutti gli altri?
La protesta funziona, i media cominciano a parlare di noi, sul web e i social network le persone firmano la nostra petizione su www.thefashionduel.com.
Evitiamo di disturbare i vigili del fuoco per il mio ricupero. Rientro prima che loro aprano il gonfiabile. Carabinieri, caserma, tutto regolare: dopo l’identificazione tutti gli attivisti vengono rilasciati. La nostra sfida è appena iniziata. Non ci fermeremo fino a quando non avremo convinto tutte le aziende a impegnarsi per offrire ai consumatori una moda che non costa nulla al Pianeta.
Il “fashion duel” continua.