C’ è chi uccide il chiaro di luna e chi accoltella Hello Kitty, nell’universo dell’arte intrisa di furia ribelle e iconoclasta. Così, come ogni eroe (o meglio antieroe) che si rispetti, Alessio Bolognesi, artista ferrarese, ha travestito la sua anima di giustiziere coi panni di un alter ego dall’aspetto al contempo innocuo e sadico, neopop e teppista.
Mr Sfiggy è la materializzazione in acrilico del desiderio di rottura, della pernacchia irriverente e dello sberleffo: unica ancora di salvezza per un tranquillo ingegnere di provincia che, come Bolognesi, è in costante fuga dal conformismo dei colletti bianchi e delle scadenze da rispettare. Dopo aver vinto nel 2012 in Premio ORA, Alessio Bolognesi arriva a Bologna con la sua prima personale, Welcome Mr Sfiggy!, in programma allo spazio San Giorgio dal 22 febbraio al 3 marzo.
Un’occasione per vedere in azione l’esserino bianco e all’apparenza innocuo mentre fa incursione nei cartoon di Liechtenstein o minaccia con una pistola i figurini colorati di Haring, mentre urla disperato sotto i cieli espressionisti di Munch o usa i Campbell’s soup wahroliani per farci i propri bisogni. Ma il bersaglio preferito del sadico Mr Sfiggy è la dolce gattina patinata: sgozzata, impiccata o minacciata in punta di lancia sul vascello dei Pirati dei Caraibi. Qualche anno fa giornali e radio diedero la macabra notizia del ritrovamento del fantoccio di Hello Kitty accoltellato al pedibus nel centro di Treviso, o di quello impiccato su un ponte di Sabaudia.
“Questioni di donne” scherza (o no?) Bolognesi “una patita di Hello Kitty che non mi si filava…Ok, un po’ romanzato, ma tutto è più o meno iniziato così, per esorcizzare. Poi però mi sono reso conto che il lavoro era molto legato al consumismo, al conformismo e a tante altre cose che finiscono in -ismo”. L’ultimo baluardo in difesa del femminismo, insomma. Da lì è poi iniziata la serie sui cartoons, Hello Spank, Pikachu, Bugs Bunny e i festini a base di coca nell’Olimpo di Pollon e della sua polverina magica che sembra talco ma non è. “Sono affezionato a Mr. Sfiggy” racconta Bolognesi “e lui è affezionato a me. E’ la mia parte irriverente, quella che si può permettere di sfogare gli istinti repressi. Iniziai a fare qualche scarabocchio nel 2009, durante interminabili riunioni aziendali. Poi una piccola mostra, che ottenne un successone. Il Premio Ora dello scorso anno mi ha dato l’opportunità di lavorare con un’importante galleria di Milano. Insomma, chissà che davvero non riesca a smettere di fare l’ingegnere…”. Oltre alle tavole di Mr. Sfiggy, in mostra anche la serie S-Files, gamma di seducenti corpi femminili, in cui le donne mostrano, tra seminudità e ammiccamenti, vari Sfiggy tattoos, custodi di una parte della loro pelle, simboli di antimoda, perchè Sfiggy è sempre anti, sadico e maldestro, sfortunato e vendicativo, libero da costrizioni e per questo sincero.
Per tutte le informazioni sulla mostra si rimanda al sito www.spaziosangiorgio.it.