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L’artigiana aiutata dalla rete e ignorata dalla banca

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Ester Brunini vive e lavora a Bolzano, ed è mamma di una splendida bambina di sei anni. Ester fa il lavoro della sua vita, l’artigiana artistica. Lavora opere in vetro e – dettaglio non trascurabile – è il lavoro che ha sempre sognato, e al quale avrebbe dovuto rinunciare se la rete non l’avesse sostenuta. Nell’Italia della crisi – soprattutto per lavoratori, artigiani e piccole e medie imprese – purtroppo non desta più scalpore la storia di un’artigiana alla quale la banca nega un prestito. Ma questa storia ha qualcosa in più, un finale non scontato.

Senza quel credito richiesto in banca Ester non avrebbe potuto aprire la sua bottega, trasformando di fatto l’attività dal puro online a negozio fisico. Ma a quella porta in faccia ha fatto seguito qualcos’altro. Ester ha deciso di chiedere aiuto alla rete e gli utenti hanno deciso di darle quella fiducia che la banca le ha negato. Oggi la sua bottega è nel centro di Bolzano e tutto ciò è stato possibile grazie ad un’azione di crowdfunding, ovvero ad una formula di investimento partecipato da parte di utenti in rete. “Ho aperto un progetto di crowdfunding su Kapipal per aprire il mio studio di artigianato artistico in vetro. Ho raccolto in tutto settemila euro, la cifra che mi occorreva per aprire la bottega. Ora lavoro sodo, c’è tanto da fare, ma sono orgogliosa di quello che ho, e soprattutto ringrazio tutti coloro che grazie al web hanno creduto in me”, mi racconta Ester.

La storia di Ester è perciò una storia di un’artigiana vincente, che ha resistito e che ce l’ha fatta. Chi perde anche in questo caso è il Paese che lavora o che vorrebbe farlo, costretto a mille espedienti per ottenere un accesso al credito di fatto spesso negato dal sistema bancario. Oggi il Presidente Napolitano ha richiamato l’attenzione sulla necessità che le banche sostengano le imprese, sopratutto le piccole e medie, in un momento così complesso. Conclude Ester: “Ho avuto sostegno da ogni parte del mondo (Norvegia, Giappone), non solo da amici e conoscenti. Ad ogni donazione poi corrispondeva un prodotto in vetro fatto da me e in fondo anche un piccolo pezzo del mio negozio”. Brava Ester, avanti tutta.

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