Milano chiude in rialzo dell'1,4 per cento dopo il crollo di giovedì, riportando il bilancio della settimana quasi in parità. Ma l'altalena dello spread e l'impatto delle elezioni sul sistema bancario continuano a preoccupare gli investitori
Piazza Affari recupera terreno alla vigilia del weekend di voto, chiudendo in rialzo dell’1,4 per cento a 16.233 punti, e riportando il bilancio della settimana quasi in parità. Sembra quindi lontano il crollo di giovedì, quando ha terminato la seduta in calo del 3,13 per cento. E’ ancora alta, tuttavia, l’incertezza sull’esito delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, dalle quali potrebbe uscire una maggioranza instabile in Parlamento. La conferma arriva dallo spread tra titoli italiani e tedeschi, che ha sfondato quota 290 punti in apertura dei mercati in Europa, con un rendimento oltre il 4,5 per cento, per poi scendere a 288 punti base.
I timori riguardano anche i titoli di stato italiani. Negli ultimi giorni è infatti salito il rischio collegato al debito del Paese misurato dai credit default swap. I cds, una forma particolare di derivati per assicurare i titoli di stato, sono saliti di oltre 10 punti base negli ultimi tre giorni, raggiungendo oggi quota 250 punti. Un dato che resta molto alto, ben oltre gli 84 punti dei titoli francesi e i 42 punti della Germania, ma sotto i 263 punti della Spagna e i 4205 della Grecia. A preoccupare analisti e investitori esteri sui mercati finanziari è soprattutto il settore bancario italiano, che rischia di finire nuovamente nella bufera a causa dell’incertezza politica.
I riflettori sono puntati su Monte dei Paschi di Siena, dopo che il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Codacons e sbloccato così il prestito da 3,9 miliardi da parte del Tesoro sotto forma di Monti bond. La banca senese, dopo il rosso di ieri, ha chiuso in rialzo del 2,07 per cento. Le pressioni sul mercato italiano sono confermate dalle prime pagine dei principali giornali europei e dagli avvertimenti di alcune banche estere. Tra queste, Credit Suisse ha diffuso nei giorni scorsi un report per segnalare che una eventuale vittoria del centrodestra in entrambe le Camere sarebbe “lo scenario peggiore per i mercati”, sottolineando che lo schieramento di Silvio Berlusconi ha mostrato in campagna elettorale una posizione “anti-europeista e anti-Monti”.
E’ più ottimista invece l’italiana Mediobanca, che a una settimana dal voto ha previsto un risultato delle elezioni “sempre più incerto”, con un rischio di tornare alle urne, ma ha rassicurato che “il mercato rimarrà abbastanza resistente da poter oltrepassare con facilità qualunque risultato”. Insieme a Piazza Affari hanno recuperato oggi anche le Borse europee, con in testa Parigi (+2,25 per cento) e Madrid (+2,02 per cento).
Resta la tensione in Germania, che ha terminato in rialzo dell’1,03 per cento, sulla scia del dato positivo sulla fiducia delle imprese tedesche, che a febbraio è salito a 107,4 punti dai 104,3 punti di gennaio. Altri indici pubblicati da Francoforte sono invece meno rassicuranti: le esportazioni sono infatti scese del 2 per cento a fine 2012 e, nello stesso periodo, l’intera economia tedesca è arretrata dello 0,6 per cento.