Il primo cittadino di Parma tra i primi ad arrivare a Roma per il comizio conclusivo di Beppe Grillo se la prende con Il Fatto Quotidiano: "Non ho bisogno di parlare con voi per comunicare ai miei cittadini"
“Non parlo con chi fa titoli faziosi”. Il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, arriva in piazza San Giovanni a Roma per il comizio finale delle Tsunami Tour di Beppe Grillo, ma la regola è sempre la stessa. “Ho fatto una promessa e io quando dico una cosa la mantengo. Con Il Fatto Quotidiano non parlo”. Non vuole sentire ragioni il primo sindaco a 5 Stelle, che resta a bocca chiusa davanti ai microfoni dei giornalisti che cercano di fargli alcune domande. “L’ultima volta che ci siamo incontrati, – continua, – mi avete chiesto ripetutamente alcune cose, incalzandomi, e questo io non lo ammetto. Avevo detto che con voi non avrei più parlato e così farò. Non insistete”.
L’astio arriva da lontano, spiega il sindaco, dallo scorso settembre quando, intervistato dal Fatto Quotidiano Emilia Romagna, aveva ritenuto le domande della giornalista troppo pressanti e non opportune. Pizzarotti aveva interpretato le questioni come una mancanza di rispetto e da lì la rottura delle comunicazioni. Da quel momento silenzio stampa: “Il vostro giornale fa dei titoli faziosi che non rispettano il contenuto dell’articolo. Non ho bisogno di parlare con voi per comunicare ai miei cittadini”. Poi prima di entrare nell’area riservata, una frase smozzicata di risposta all’unica domanda concessa: “Siamo qui perché era importante esserci. Ci siamo stati dall’inizio e volevamo essere con Beppe Grillo fino alla fine”.
Ma in area stampa il clima è rimasto teso fin dall’arrivo dei militanti, con il divieto di far entrare i giornalisti e lo spazio lasciato solo alle testate estere. “Loro si sono svegliati prima, non sono stati a dormire come voi fino all’ultimo. Per questo abbiamo dato gli accrediti solo a loro”. Le giustificazioni arrivano dai militanti ai cancelli. “Ordini da Milano, dall’organizzazione generale, non prendetevela con noi”. Poi arriva la polizia a calmare le acque. E Pizzarotti rincara la dose: “Rispettate la mia decisione di non parlare, così non si fa”.
Bandiere, striscioni e zaini. Facce “stroppicciate” di chi ha preso treni da ogni angolo del paese per sentire il comizio finale di una campagna elettorale senza precedenti: è il popolo dei militanti a 5 Stelle che arriva a Roma dopo ore di viaggio da tutta Italia. Ci sono anche i volti conosciuti, ma le interviste scarseggiano. In mattinata una troupe del Fatto Quotidiano era partita da Cesena con uno dei pullman degli attivisti per documentare la discesa verso il comizio di Piazza San Giovanni. Dall’Emilia Romagna infatti, terra dei primi successi, sono arrivate oltre duemila persone: due corriere da ogni provincia, due pullman solo da Bologna. Per i ritardatari, alcune macchine messe a disposizione dagli amici o dai rappresentanti di lista. In giro per l’Italia tanti maxischermo e la diretta streaming sul sito di Beppe Grillo, anche se la festa è tutta in piazza a Roma.