“Da ministro dell’Interno non ha fatto nulla per la polizia – spiega Gian Mario Morello, segretario del sindacato degli agenti per il Nord Italia -, abbiamo già avuto modo di sottolinearlo, perché oggi dovremmo sostenerlo nella sua candidatura alle regionali in Lombardia?”. E’ un duro atto d’accusa quello rivolto dalla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia alle loro famiglie. Nelle scorse ore i circa duemila iscritti al sindacato autonomo di polizia in Lombardia hanno ricevuto un’email nella quale vengono elencate le ragioni di questa pesante presa di posizione contro l’ex capo del Viminale, già duramente contestato nel 2010 dalla stessa organizzazione sindacale. Nel 2010 lo stesso sindacato autonomo di polizia aveva organizzato una mobilitazione nazionale per protestare contro i tagli imposti alle forze di polizia, tagli che stridevano con i proclami che Roberto Maroni (ieri da ministro e oggi da candidato presidente) ha sempre fatto in materia di sicurezza. Una situazione che il sindacato di polizia allora definiva “intollerabile”, spiegando che i poliziotti non erano “più disponibili a tollerare in silenzio”, esasperati dai tagli che erano andati oltre “la soglia dell’umana sopportazione”. Secondo il segretario del Consap, oggi come nel 2010: “I poliziotti sono stanchi di essere umiliati da promesse non mantenute come quelle dell’ex ministro Maroni”. di Alessandro Madron
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