Ilfattoquotidiano.it anticipa la lettera del responsabile delle Finanze della Confederazione, Eveline Widmer-Schlumpf: "L'accordo fiscale con Roma è fermo, e se anche si chiudesse quest'anno non entrerebbe in vigore prima del 2015". Sulla promessa regina della campagna elettorale salta così la copertura finanziaria annunciata dal Cavaliere.
E’ un’altra lettera sull’Imu, ma stavolta non arriva da Berlusconi e proprio nell’ultimo giorno di campagna elettorale smaschera definitivamente la grande bugia su cui il Cavaliere si è giocato la rimonta: il rimborso dell’Imu non ha alcuna copertura finanziaria in Svizzera, né ora né” prima del 2015. La smentita non finisce dentro la buca delle lettere degli italiani, ma certo vale più della “promessa a mezzo posta” che ha messo in subbuglio mezza Italia, tra gente in coda agli sportelli e polemiche. Il documento, che ilfattoquotidiano.it anticipa, proviene direttamente da Berna e porta la firma del ministro delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf, proprio colei che sigla gli accordi internazionali sul fisco.
In venti righe il ministro risponde a un’interrogazione mossa all’indomani dell’annuncio cosiddetto choc di Silvio Berlusconi circa la possibilità di concludere a breve un accordo fiscale sui forzieri elvetici. Grazie a questa intesa, vicinissima aveveva assicurato l’ex premier italiano, si sarebbe ricavato il gettito necessario a restituire agli italiani quattro miliardi di euro pagati nel 2012 su prima casa, terreni e fabbricati. Ebbene la risposta da Berna è una smentita su tutta la linea: “Anche in caso di una firma dell’accordo entro l’anno, è difficile ravvisare un’entrata in vigore prima del 1 gennaio 2015”. A chiedere ufficialmente spiegazioni sul caso era stato un deputato della Commissione Finanze della Svizzera, Ada Marra, intenzionato a chiarire la posizione ufficiale delle autorità, in particolare a sapere se l’annuncio facesse seguito a un qualche accordo non notificato alla commissione o se – come ritenuto da più parti anche in terra elvetica – quella di Berlusconi fosse soltanto un’uscita elettorale, una promessa sulla carta che rivendeva, di fatto, un accordo inesistente.
Del resto al ministero delle Finanze e al parlamento di Berna, l’indomani della boutade di Berlusconi, non si erano registrate reazioni, come se la notizia avesse colto di sorpresa tutti gli attori che dal 2009 dialogano senza successo con le autorità italiane per venire a capo della questione. Non una smentita, nessuna conferma. Ma silenzio e imbarazzo. Tanto che i quotidiani elvetici iniziarono a chiedersi “chi dei due bluffa?”, riportando la foto di Berlusconi e della Schlumpf. La smentita arriva oggi, è datata in realtà 19 febbraio, con tanto di firma del ministro in persona e su carta intestata della Confederazione svizzera. E ovviamente è uno schiaffo alla credibilità dell’ex premier italiano che fa molto male, visto che arriva a un passo dall’apertura delle urne.
Nelle venti righe vergate dalla Schlumpf si spiega che “il dialogo bilaterale tra Italia e Svizzera in materia fiscale è ripartito il 9 maggio 2012″ con la volontà delle parti di raggiungere un accordo sulla regolarizzazione dei capitali degli italiani residenti in Svizzera e sulla doppia imposizione. Il 29 agosto la Confederazione elevetica ha dato mandato al governo per proseguire i negoziati sui diversi dossier. Poi la fine del governo Monti ha congelato la partita consegnando l’accordo all’incertezza. “Tuttavia, in ragione delle elezioni in Italia e dell’incertezza in merito alla composizione del nuovo governo è al momento difficile fare previsioni sulla data di fine del negoziato”.
E poi arriva il chiarimento destinato a confinare una volta per tutte la promessa sull’Imu che torna dalla Svizzera nel recinto delle balle elettorali: “Nondimento, anche in caso di una firma degli accordi entro l’anno corrente è difficile ipotizzare un’entrata in vigore (degli accordi, ndr), prima del 1 gennaio 2015”. A questo punto, scartata l’ipotesi che il gettito Imu arrivi dalla Svizzera c’è da verificare se potrà arrivare dall’altra via indicata dal Cavaliere, un anticipo da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Ma si possono anticipare subito 4 miliardi di euro pubblici sulla base del fatto che forse sarà chiuso un accordo con gli svizzeri, e chissà in che termini?
Così come la possibilità di restituzione tramite Poste Italiane che ieri, contattate da ilfattoquotidiano.it, hanno smentito qualsiasi accordo, anche preventivo sull’operazione. “Svolgiamo correntemente servizi per la Pubblica amministrazione – fanno sapere dal quartiere generale di Viale Europa – Ma nello specifico della restituzione dell’Imu tramite i servizi finanziari delle nostre filiali non c’è stata alcuna disposizione, interna o esterna, neppure un incontro per verificare disponibilità, modi e tempi di un tale servizio”. Ed è la terza balla della stessa promessa.
Proprio stamattina, a “La Telefonata” di Canale 5, Berlusconi ha affermato: “La lettera per la restituzionedell’Imu è un ottimo esempio di buona politica. L’unica stonatura è stata la brutale e scomposta reazione dei nostri avversari, a partire da Bersani, che mi ha dato dell’imbroglione”. Il leader del Pdl ha ribadito che per onorare la promessa intende “ricorrere all’accordo fiscale con la Svizzera”.
Aggiornato dalla redazione web alle 15,10