Nel 2007 la Regione ha deciso di convenzionare studi dentistici privati all'interno degli ospedali pubblici per garantire "cure a basso costo". Ne è nato un business da 50 mlioni euro l'anno a beneficio di un gruppo ristretto di persone. Tra loro il pidiellino-ciellino Dario Perego e Vincenzo Alagna, ex assessore a Desio. Nonché fratellastro di Pietrogino Pezzano, l'ex dirigente Asl filmato con i boss della 'ndrangheta
Cliniche dentistiche private negli ospedali pubblici lombardi, fatturati da milioni di euro e società riconducibili sempre alle stesse persone, vicine a Comunione e Liberazione e alle famiglie calabresi di Desio, cittadina della Brianza dove la giunta comunale è caduta alla fine del 2010 dopo che l’inchiesta Crimine-Infinito aveva messo a nudo i rapporti tra ‘ndrangheta e maggioranza di centrodestra. L’eccellenza della sanità lombarda, sbandierata dal governatore uscente Formigoni e dagli assessori leghisti, è anche questa. Lo rivela una serie di documenti di cui è venuta in possesso la lista Etico – A Sinistra per un’altra Lombardia, in corsa per il Pirellone.
L’ennesimo capitolo dell’opaca privatizzazione dei servizi sanitari in Lombardia parte nei primi anni duemila in Brianza, dagli ospedali di Vaprio e Besana. L’azienda ospedaliera di Vimercate incarica Sismea Spa – una società privata con sede a Merate (LC) – di gestire cinque poltrone odontoiatriche a Vaprio e sette a Besana. Lo scopo dichiarato è quello di fornire prestazioni a prezzi bassi rispetto agli ambulatori privati e permettere anche a persone con pochi mezzi di accedere alle cure dentistiche senza le lunghe liste d’attesa dell’Asl. Un’iniziativa che qualche anno dopo si chiamerà “Progetto pubblico-privato scegli sorriso sicuro” e si estenderà a una serie di ospedali lombardi.
Nel 2007 Sismea Spa fallisce. L’ultimo bilancio disponibile (al 31.12.2006) registra una perdita di 2,10 milioni di euro e l’indisponibilità dei soci a coprirla. Nel frattempo Sismea, che “si occupa della progettazione, realizzazione e gestione di poli odontoiatrici multidisciplinari presso strutture ospedaliere pubbliche e private” ha aperto un ambulatorio presso l’ospedale di Paderno Dugnano ed è in trattativa per “la realizzazione di centri presso l’Ospedale Valduce di Como, l’Ospedale di Lecco, l’Ospedale di Treviglio e il Fatebenefratelli di Erba (Co)”. Al momento del fallimento i soci di Sismea sono Pentadent Srl, costituita dalle fiduciarie milanesi Fiditalia e Fidor Spa – Fiduciaria Orefici, Thesy Thera Systems Srl e il professor Marianno Franzini, luminare dell’ossigeno ozono-terapia, che controlla e gestisce centri di riabilitazione convenzionati con regione Lombardia.
I 45 dipendenti di Sismea Spa, tutti esternalizzati, vengono riassunti da un’Ati (associazione temporanea di imprese) formata da Wisil Latoor Srl e Elledent Srl, a cui Giuseppe Spata, l’allora direttore generale dell’Asl di Vimercate, assegna la commessa. E qui inizia ad aprirsi il vaso di Pandora degli incarichi e degli interessi incrociati.
Elledent Srl, con sede ad Almenno San Bartolomeo (BG), è controllata da Luca Rottoli e Alessandro Locatelli, oltre che da Odontoquality Srl, società con sede ad Arcore, controllata al 100% dalla dottoressa Maria Paola Canegrati. Elledent – così si legge nel bilancio – “svolge la propria attività nel settore del dentale producendo protesi fisse, mobili e ortodontiche per ambulatori odontoiatrici privati e pubblici” e controlla, assieme a Odontoquality Srl, la società Servicedent Srl che, dal 2004, “svolge l’attività odontostomatologica all’interno di Aziende Ospedaliere”, in particolare le AO di Vimercate, Melegnano e Istituti Clinici di Perfezionamento (che comprende gli ospedali Buzzi, Città di Sesto San Giovanni e il Bassini di Cinisello Balsamo). Alla fine del 2011 il fatturato di Servicedent era pari a 16,42 milioni di euro, +20% rispetto al 2009 e più del doppio rispetto al 2005, primo anno intero di operatività della società. Un giro d’affari rilevante, assicurato dalle commesse delle aziende sanitarie lombarde.
Ma non finisce qui. Servicedent controlla infatti con il 75% la Dental Niguarda, 4,6 milioni di euro di fatturato nel 2011, che gestisce il centro odontostomatologico dell’ospedale Niguarda. Dental Niguarda, si legge sul sito dell’ospedale, “raggruppa 4 tra le aziende leader del settore e comprende 12 postazioni odontoiatriche”. Tra le aziende leader, oltre a Servicedent, spuntano di nuovo Wisil Latoor (5% del capitale) e soprattutto Fordent Srl, con sede a Barzanò, in provincia di Lecco, controllata dall’ex sindaco ciellino di Merate (Lc) Dario Perego (40%), già coordinatore provinciale del Pdl e da Vincenzo Alagna (20%), nato a Melito di Porto Salvo (Rc) e residente a Desio.
Alagna – che è stato assessore alla cultura al comune di Desio nella giunta poi caduta nel 2010 – è fratellastro di Pietrogino Pezzano di Palizzi (Rc), ex direttore della Asl di Monza, nominato poi, il 23 dicembre, da Formigoni come direttore generale della Asl Milano 1, la più grande della Lombardia. Pezzano fu però costretto a dimettersi dopo la rivolta di molti sindaci dei comuni interessati e la mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra in Consiglio regionale perché anche il suo nome compariva nell’inchiesta Crimine-Infinito: gli investigatori avevano scoperti i suoi stretti rapporti personali con uomini ritenuti ai verici della ‘ndrangheta di Desio.
Sotto indagine per un anno da parte della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Pezzano – la cui posizione sarà poi stralciata – viene fotografato e intercettato con personaggi di spicco dei clan. “E’ uno che fa favori a tutti. Si muove bene, con Abelli sono grandi amici”, dice in una registrazione Pino Neri, boss della ‘ndrangheta a Pavia condannato in primo grado a 18 anni di carcere, riferendosi all’amicizia tra Pezzano e Gian Carlo Abelli, deputato e fedelissimo di Berlusconi, per anni ras politico incontrastato della sanità lombarda. Vincenzo Alagna e Pietrogino Pezzano sono legati anche da altri affari, come dimostra la loro partecipazione nella Immobiliare Manzoni Srl di Cesano Maderno, nella quale Pezzano partecipa al 40% e Alagna al 10%.
Per chiudere il cerchio degli interessi torniamo a Maria Paola Canegrati. La dottoressa monzese è al vertice di una serie di Srl e cooperative che gestiscono o forniscono servizi dentistici e di assistenza sociale agli ospedali lombardi. Csm Cooperativa Sociale Monzese Onlus, con sede a Como, di cui Canegrati è amministratore unico, ha chiuso il 2011 con un fatturato di 7,49 milioni di euro (contro i 2,45 milioni del 2010), fornendo servizi – tra gli altri – alle aziende ospedaliere di Desio, Vimercate, Melegnano e all’ospedale S. Gerardo. La cooperativa sociale Pangea di Como, amministrata sempre da Maria Paola Canegrati, ha prodotto un fatturato di 13,38 milioni di euro nel 2011 (contro gli 11,66 milioni del 2010), fornendo servizi all’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, a Odontoquality, Odontogea, Odontogroup, Dental Salvini, Dmc Dental Srl e all’ospedale Niguarda. Entrambe le cooperative registrano in bilancio costi elevati per personale e servizi e sembrano avere in carico buona parte del personale addetto agli ambulatori dentistici privati all’interno delle strutture pubbliche.
Canegrati è anche liquidatore del Css Lombardia Consorzio Salute e Sussidiarietà (partecipato da Pangea e dalla Cooperativa Sociale delle Imprese Lariane rappresentata dal ciellino Perego) oltre che amministratore e azionista di una serie di società che gestiscono studi dentistici e hanno sede ad Arcore, in via Belvedere 42. Tra queste la Dmc Dental Srl (4,21 milioni di euro di fatturato nel 2011, il doppio rispetto al 2009), controllata, ancora una volta, da Servicedent, Elledent, Fordent e Wisil Latoor, che ha da poco inaugurato (agosto 2012) un nuovo centro odontostomatologico a Salò, grazie a una convenzione con l’Azienda Ospedaliera di Desenzano (Bs).
Negli ultimi dieci anni il sistema di convenzioni tra ospedali pubblici e cliniche dentistiche private ha permesso l’apertura di centri dentistici in decine di ospedali lombardi, che fanno capo quasi sempre alle stesse persone: Maria Paola Canegrati, Luca Rottoli, Alessandro Locatelli, Dario Perego e Vincenzo Alagna. Un gruppo ristretto che ha creato un impero da oltre 50 milioni di euro di fatturato all’anno, grazie al posizionamento strategico all’interno di strutture pubbliche, ai bassi costi del personale – che dipende dalle cooperative ed è spesso precario – e alla garanzia di stanziamenti da parte della Regione.
Uno degli aspetti interessanti dell’intera vicenda è che con la giunta dimissionaria non sembra essere cambiato nulla: anzi, nuovi centri dentistici sono stati aperti fino a pochi mesi fa. Con la presenza benedicente dell’assessore della sanità Luciano Bresciani, leghista e medico personale di Umberto Bossi.
di Marco Atella e Mario Portanova