Viabilità modificata con cinque nuovi rondò e due sottopassi ferroviari connessi al progetto. L'associazione Italia Nostra ha quindi presentato un esposto al Tar. La zona è sottoposta anche a vincoli monumentali eppure sono stati raddoppiati dal comune gli indici di fabbricazione per realizzare anche un parcheggio da 500 posti
Un supermercato Esselunga a poche centinaia di metri da Palazzo Te a Mantova. Viabilità modificata con cinque nuovi rondò e due sottopassi ferroviari connessi al progetto. Risultato: un aumento del traffico intorno alla villa di Giulio Romano, uno stravolgimento paesaggistico, con un impatto ambientale negativo e penalizzante per il monumento storico e anche per i quartieri circostanti, e il rischio concreto che l’Unesco tolga il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità a Mantova, ottenuto nel 2008.
Preoccupata per questa situazione, la sezione locale dell’associazione “Italia Nostra” ha presentato un esposto al Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia (competente per Mantova, ndr), per fare in modo che il progetto del supermercato da 50 milioni di euro (34mila metri quadrati), previsto nell’ultimo Piano di Governo del Territorio e approvato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco di centro destra Nicola Sodano, venga fermato in tempo. “In primo luogo spiega Sergio Cordibella, presidente della sezione locale di Italia Nostra – non si capisce quale sia l’utilità di un nuovo supermercato a Mantova, considerato che in città abbiamo una media di 546 metri quadrati di insediamenti commerciali per mille abitanti, contro una media regionale di 274 metri quadrati e una nazionale di 228. In secondo luogo, contestiamo con forza le modalità con cui questo progetto è stato approvato, raddoppiando gli indici di fabbricazione per consentire la realizzazione di un supermercato con parcheggio sotterraneo con 500 posti. Senza considerare che tutta la viabilità intorno a Palazzo Te verrebbe sconvolta, con cinque rondò, uno dei quali andrebbe a funzionare proprio là dove adesso si trova la storica Porta delle Aquile, ingresso della Villa, e due sottopassi ferroviari. Con queste modifiche la zona intorno al monumento storico diventerebbe l’ingresso principale alla città, con un conseguente aumento del traffico e conseguenze negative per la conservazione del palazzo. Senza dimenticare che l‘aumento di smog sarebbe deleterio anche per i residenti della zona”.
Ma c’è di più. Perché il Comune di Mantova, quando l’Unesco nel 2008 ha decretato che la città insieme a Sabbioneta era meritevole di diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ha sottoscritto un accordo di rispetto e tutela dell’area intorno a Palazzo Te, che con la realizzazione del progetto commerciale sarebbe disatteso. Addirittura si era concordato di rivalutare l’area circostante attraverso la realizzazione di un parco. Altro che supermercato. “Per questo – prosegue Cordibella – abbiamo informato l’Unesco di quanto sta accadendo. Non è la prima volta che il riconoscimento viene tolto per il non rispetto dei vincoli di tutela del patrimonio.” Ad esempio è già successo a Dresda nel 2009, quando l’Unesco tolse la qualifica a seguito della realizzazione di un ponte per unire due parti della città tedesca. “Nell’esposto che presenteremo al Tar il 2 marzo – spiega ancora il presidente locale di Italia Nostra – abbiamo anche sollevato un vizio di forma che a nostro parere bloccherà subito il progetto: manca la necessaria valutazione ambientale strategia”. Ma c’è anche un altro problema per il Comune: l’area intorno a Palazzo Te è tutelata dai vincoli monumentali per effetto di un decreto ministeriale del 1955. Per cui spetta alla Sovrintendenza ai beni artistici e architettonici dare l’ok al progetto: “Ma quando il sovrintendente – conclude Cordibella – si troverà di fronte a questo progetto di privati, non potrà che applicare l’articolo 1 del decreto del 1955 e bloccare tutto”.